Montichiari

Addio a Mario Giacomazzi, il “re” delle chitarre

Folla lunedì mattina ai funerali del musicista di Montichiari appassionato collezionista di strumenti vintage

Addio a Mario Giacomazzi, il “re” delle chitarre

La chiesa di Borgosotto a Montichiari non ce l’ha fatta lunedì mattina a contenere tutte le persone che hanno voluto partecipare al funerale di Mario Giacomazzi e bene ha fatto padre Paolo a diffondere la cerimonia funebre con un altoparlante in modo da far sentire anche a chi era rimasto per strada le parole di saluto per il 70enne stroncato in poco tempo da un male gravissimo.

L’ultima uscita davanti al palco alla Notte bianca

Si sapeva che Mario era gravemente malato ma nessuno si aspettava una morte così repentina anche perché durante la Notte Bianca lo si era visto sorridente davanti a un palco in via Martiri della Libertà mentre Fabrizio Treccani stava suonando una Eko della sua collezione vintage.

Mario era diventato famosissimo in città proprio per la sua passione per le chitarre vintage che aveva esposto in più occasioni dando la possibilità ai musicisti di provarle. Era geloso dei suoi strumenti, certo, voleva però che venissero suonati da gente capace ma anche da semplici curiosi perché amava davvero tanto la musica, lui stesso aveva suonato in più gruppi.

Sul Cammino di Santiago

Un’altra grande passione di Mario erano i viaggi e le camminate, era andato più volte a Santiago e proprio la sua passione per il cammino ha ispirato il saluto di padre Paolo nell’omelia: «Mario era uomo gioviale, buono davvero, grande camminatore, sempre col desiderio di incontrare e conoscere, sempre con quella grande bontà d’animo che gli ha permesso di fare grandi scelte». Padre Paolo ha ricordato anche la costante presenza di Mario come volontario del Centro sportivo di Borgosotto, per la festa annuale e per i tornei. Più volte si era occupato della programmazione musicale della festa e domenica sera Enrico Ferrario e padre Paolo dal palco della festa lo hanno ricordato con emozione chiamando l’applauso per lui, idealmente Mario era presente, vicino al palco è stata esposta la sua maglietta da volontario.
Giacomazzi aveva lavorato anni come taxista ma è stato soprattutto il mondo della musica a ricordarlo sui social a dimostrazione di quanto fosse amato e rispettato in questo ambito.

«Voglio abbracciarti e salutarti – ha scritto Bruno Tagliapietra – La tua passione per il mondo della musica mi ha regalato momenti di gioia autentica. Sono quelli come te che con il loro entusiasmo trascinano il mondo delle emozioni. Grazie per quanto hai fatto per “ i Tagliapietre “. Ezio , il fondatore, ti sta aspettando per proseguire i discorsi interrotti sulla terra. La passione non muore mai. Grazie».

Mario lascia nel dolore la moglie Pierangela e il figlio Emmanuel, fratelli e sorelle e un’intera comunità di amici, soprattutto musicisti che sui social hanno promesso: «Faremo senza alcun dubbio un concerto in tuo ricordo al Monamì e lo faremo proprio con le tue chitarre».
Alberto Boldrini