di Marianna Baldo
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Vittorio Guarinelli di Pontevico conquista il titolo di campione europeo nei i cieli di Klatovy in Repubblica Ceca. Il paracadutista pontevichese si riconferma titolato campione, partecipando e vincendo 11esimo campionato europeo di paracadutismo “Fai” (federazione aeronautica internazionale) e la terza prova di Swcs (skydive world cup series).
Guarinelli è campione Europeo di paracadutismo a Klatovy
La scorsa settimana Vittorio, già noto per aver conquistato numerosi titoli a livello nazionale ed internazionale, per i quali è stato insignito della medaglia d’oro al valore atletico dal Coni, ha partecipato con la nazionale italiana all’evento organizzato nella regione di Plzeň (nella parte occidentale della boemia), più precisamente nella cittadina di Klatovy a 30km dal confine tedesco e a poco più di due ore dalla capitale ceca, Praga.
Un appuntamento molto importante, con due gare, quello affrontato dal 62enne della bassa, impegnato sino da giovedì 10 a domenica 13 luglio nella Coppa del mondo di paracadutismo, gara aperta a tutte le squadre ed il Campionato europeo riservato alle nazionali alla quale Guarinelli ha partecipato con la
squadra italiana.
Al suo fianco Claudio Carbone e Paolo Filippini che come Vittorio sono atleti della Scuola Nazionale. A completare la formazione Fabrizio Mangia del Centro sportivo Esercito e Pierfrancesco Vanni del Centro sportivo Carabinieri. L’Italia ha avuto come capo delegazione per la prima volta una donna, figura di grande importanza in momenti agonistici di questo calibro, Carla Brighetti, nota per la sua carriera da atleta nel settore e giudice internazionale di paracadutismo.
Guarinelli e l’Italia nei cieli cechi
Partecipazione cospicua alle competizioni con 44 squadre iscritte per un totale di 220 atleti. 
La nostra nazionale è approda sul suolo ceco, mercoledì 9 luglio, per qualche lancio di prova al fine di affrontare al meglio la competizione che richiedeva appunto la “massima precisione in atterraggio”.
Due gare non semplici in cui il meteo non è stato d’aiuto.
A raccontarlo è proprio Vittorio.
“Non è stato per nulla facile per le condizioni avverse. faceva molto freddo si passava da momenti di pioggia a momenti con vento molto forte e turbolento, abbiamo tenuto una media di due lanci al giorno (media molto bassa rispetto al solito) ha spiegato Guarinelli – una competizione molto battagliata, che ha visto la nazionale italiana al primo posto sino al 4° round, per poi cedere la leadership ai padroni di casa nel 5° e 6° round, il che ci ha visto concludere la competizione a squadre al secondo posto, con soli 3cm di distacco dalla nazionale di casa, quella ceca, che ha portato a casa in entrambi le competizioni il primato, mentre il 3° gradino del podio è andato alla Germania”.
Ben diverso l’aspetto individuale che ha portato l’Italia a primeggiare grazie al bresciano, il quale si è aggiudicato nella World cup series il titolo di “master”, e quello di “senior”, ed il titolo individuale nella finale del campionato europeo. una vera e propria incetta di medaglie contese con squadre nazionali di grande eccellenza (soprattutto quelle che si posizionano tra le prime dieci) le quali sono squadre militari composte da professionisti di diverse forze armate, che fanno paracadutismo per lavoro.
L’emozione dell’ennesimo trofeo conquistato dal pontevichese a 45 anni dal suo primo lancio è ancora ad alta quota. Vittorio, oggi pluricampione e istruttore di paracadutismo, mai avrebbe pensato che quel giorno nel 1984 sarebbe stato quello della svolta della sua vita. Il rapporto con il paracadutismo è nato infatti per caso, quando aveva solo 17 anni, quando grazie a un amico pilota di ultraleggeri scoprì che nella vicina Cremona facevano corsi di paracadutismo e iniziò a frequentarli. La scoperta di quello che l’anima vive in volo, sospesa tra vento e nuvole, lo ha portato a condurre una vita con i piedi non ancorati a terra.
Prossimo appuntamento ad agosto a Belluno
Non è cambiata la sua passione, così come non è diminuito l’entusiasmo, anzi è aumentato dopo questa ulteriore conquista in terra ceca a 62 anni compiuti.
“Abitualmente soffro il distacco dal mondo dell’aeroporto e solitamente il lunedì, al rientro dalle competizioni, è un giorno tranquillo con un pò di nostalgia. Oggi non è così grazie a messaggi e chiamate da persone che mi vogliono bene e che provano un sentimento nei miei confronti alle quali non posso sottrarmi dal rispondere – ha raccontato – il ricordo è ancora molto vivo, spesso mi ritrovo a parlare delle condizioni del vento con le quali ho affrontato i sette lanci di gara e poi si parla del lancio di finale e quindi mi accorgo che le pulsazioni salgono, forse servirà qualche giorno in più per metabolizzare un evento così importante. e comunque tutto quanto sopra descritto, non fa che contribuire a mantenere viva l’emozione che solo qualche ora fa ho vissuto in prima persona e con i miei compagni di squadra e quindi va molto bene così. poi esce il lato dell’atleta, e appena si libera la mente, corre a vedere il prossimo impegno di gara, che sarà la quarta prova di Swcs (skydive world cup series) la quale si terrà a Belluno (tappa italiana della Swcs) dal 8 al 10 di agosto. Si guarda alla programmazione degli allenamenti e tutto ciò che ne deriva: la famiglia, le vacanze, gli animali domestici da gestire, gli allenamenti in palestra, le uscite in bicicletta, la normale gestione di una vita vissuta ad alto tenore. Voglio ringraziare tutti quanti e constatare che mi sento molto bene e molto carico”.