l'episodio

Salva un uomo dal suicidio: «Ha fatto il proprio dovere ma merita un encomio»

Con pazienza ed empatia, il trentenne di Prato ha convinto un cinquantenne in crisi a deporre il coltello. Il Siap: «Gesto che va riconosciuto»

Salva un uomo dal suicidio: «Ha fatto il proprio dovere ma merita un encomio»

«Chi salva una vita salva il mondo intero», recita un detto ebraico. Una frase, quella contenuta nella Mishnà (uno dei testi fondamentali dell’ebraismo), che sintetizza il gesto di un poliziotto toscano che lavora al Commissariato di Desenzano.

L’intervento che ha potuto scongiurare il peggio

L’agente, martedì 20 maggio, è intervenuto con altri colleghi in un appartamento della cittadina del basso Garda, dove un uomo di cinquant’anni aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita. Ma è stata l’azione persuasiva del poliziotto ad evitare il peggio. Per questo motivo, l’agente trentenne, nato a Prato, sarà proposto dal Siap, un sindacato di polizia, per un encomio. Ed è stato proprio il sindacato a rendere nota la vicenda. In sostanza, i poliziotti sono intervenuti a seguito di una chiamata arrivata alla centrale operativa. L’agente del Commissariato di Desenzano ha raggiunto insieme ai colleghi l’abitazione dell’uomo. Quest’ultimo è apparso in stato confusionale ed aveva in mano un coltello con cui si era a quanto sembra provocato alcuni tagli sulle braccia. Uno scenario preoccupante e delicato.

Dopo una lunga trattativa

Alle forze dell’ordine, la persona ha confermato la volontà di compiere l’estremo gesto, dopo una discussione particolarmente accesa avuta con sua moglie che sarebbe avvenuta a suo dire qualche ora prima. Il poliziotto trentenne, una volta constatata la situazione, con una buona dose di pazienza ed empatia ha iniziato ad instaurare un dialogo sempre più fitto con il cinquantenne, cercando di calmarlo e di farlo ragionare. Un’operazione che ha richiesto diversi minuti e che non è stata priva di punti critici alla luce della scelta dell’uomo che sembrava quasi irreversibile. Ma alla fine l’azione del poliziotto ha dato esito positivo. Il cinquantenne, visibilmente più calmo dopo il colloquio, si è convinto a gettare per terra il coltello che brandiva ed ha abbandonato i propositi di compiere un gesto estremo. In seguito, sono arrivati i sanitari del 118 che hanno trasportato l’uomo all’ospedale di Desenzano per gli accertamenti del caso.
Dagli esami successivamente effettuati presso il nosocomio locale, sempre stando a quanto fatto sapere dal sindacato, sembra che l’uomo avesse assunto in precedenza sostanze stupefacenti. E proprio alla droga sarebbe dovuto lo stato d’alterazione che ha rischiato di portare ad un dramma, ma tutto si è concluso per il meglio. In primo luogo grazie all’azione persuasiva del poliziotto che, secondo il Siap, merita di essere premiato.

Ha fatto il proprio dovere

«L’agente in questione ha ovviamente fatto il proprio dovere – ha commentato il sindacalista Daniele Possemato, segretario generale del Siap di Brescia – ma ha mostrato un alto grado di professionalità e soprattutto di empatia. Si tratta di attività che spesso passano in sordina, in quanto siamo abituati a darle per scontato. Io penso che anche le qualità umane degli esponenti delle forze dell’ordine meritino una menzione. Ed è per questo che pensiamo che l’agente in questione meriti un encomio».