Qualità dell'aria di Brescia, il punto dell'assessore all'Ambiente
"Lavoriamo per migliorare la situazione ogni giorno dell’anno e i dati di Arpa lo dimostrano"
Qualità dell'aria di Brescia, il punto dell'assessore all'Ambiente Camilla Bianchi.
Camilla Bianchi fa il punto sulla qualità dell'aria a Brescia
"Alcuni comitati ambientalisti sostengono che l’Amministrazione non si impegni abbastanza per migliorare la qualità dell’aria - ha dichiarato - Una narrazione che non corrisponde al vero, anzi, questo tema è da sempre una delle nostre priorità e, proprio per questo, lo stiamo affrontando in modo sistemico e non a spot solo nei mesi invernali, quando la qualità peggiora e si accendono i riflettori sul tema. Lavoriamo per migliorare la situazione ogni giorno dell’anno e i dati di Arpa lo dimostrano".
"Negli ultimi due decenni le polveri sottili sono calate nell’aria di Brescia, questo è inconfutabile come dimostrano i dati delle centraline, aspetto questo che evidenzia che il Comune sta facendo la propria parte. È sufficiente? No e bisogna accelerare. Ma Brescia non può risolvere questo problema da sola: serve una politica provinciale, regionale e nazionale che spinga tutta insieme e con forza nella stessa direzione, perché la qualità dell’aria non ha confini amministrativi".
"Il Piano Aria e Clima (Pac), che conterrà tutte le politiche che l’Amministrazione promuove per il contrasto all’inquinamento atmosferico, in particolare in materia di energia, rispetto alle emissioni e all’efficientamento dei consumi energetici degli edifici, alla mobilità, favorendo il trasporto pubblico locale e spostamenti sostenibili, alla gestione dei reflui zootecnici sul territorio comunale, è un lavoro enorme e ambizioso, non obbligatorio per legge, bensì frutto di una precisa scelta politica. Lo stiamo portando avanti con impegno da parte di tutta la macchina amministrativa e sarà pronto nei primi mesi del 2026, dopo un anno di progettazione partecipata che partirà a febbraio, coinvolgendo cittadini, associazioni, attività produttive, le nostre partecipate".
Necessaria la collaborazione tra gli enti
"Il Pac, da solo, non potrà essere la bacchetta magica che risolve tutti i problemi. Gli Enti pubblici, a ogni livello, devono fare la propria parte con coraggio e determinazione. Servono investimenti seri e mirati, perché c’è ancora la possibilità di cambiare le cose. Quello che invece non serve ai bresciani e alle bresciane sono le richieste regionali di proroga dei tempi dettati dall’Ue, per sottrarci all’entrata in vigore di normative pensate proprio per accelerare le politiche di transizione, normative stringenti, certo, ma senza le quali non sarà mai il momento giusto per compiere scelte efficaci e non più rimandabili".
"Il 2023, per quanto riguarda l’inquinamento da polveri fini, è stato il primo anno, dall’inizio del monitoraggio con le centraline Arpa, in cui due centraline su tre presenti sul territorio comunale hanno rispettato tutti i limiti previsti dall’attuale normativa nazionale per Pm10 e Pm2,5. Per il 2024, le prime analisi di Arpa Lombardia oggi disponibili, e che risalgono al 15 dicembre scorso, annunciano che anche nel 2024 è stato rispettato il limite della media annuale per il PM10 e per il PM2.5".
"La direzione da percorrere è chiara, ma va concertata a livello sovracomunale. Brescia, grazie alla Strategia per la Transizione Climatica, al Paesc, alla prossima variante al Pgt, al Pac, al Piano del Verde e della Biodiversità in arrivo, al futuro tram e alla netta spinta verso una mobilità sostenibile sta dando il proprio contributo, con convinzione, da molto tempo. Sarebbe onesto e utile che questo impegno venisse riconosciuto, invece di costruire una narrazione che punta il dito contro un’amministrazione che sta mettendo risorse ed energie per migliorare la qualità della vita di tutte e tutti, sopperendo anche alle mancanze di altri Enti".