Natalina Fumagalli gira la boa del secolo, il segreto? «Mangiare, bere e lavorare»
Originaria di Palazzolo sull’Oglio, da qualche anno vive a Cologne dove ha festeggiato con tutti i parenti
di Emma Crescenti
Se per raccontare un secolo di vita ce ne vuole di spazio, e soprattutto di tempo, Natalina Fumagalli i suoi cento anni compiuti il 25 dicembre li ha condensati in una chiaccherata di poco più di mezz’ora: d’altronde è sempre stata riservata e di poche parole, ma ogni pensiero, ogni ricordo che prende forma ne vale più di mille.
Natalina Fumagalli gira la boa del secolo
Originaria di Palazzolo sull’Oglio, nata da una famiglia di mezzadri, è cresciuta assieme alle 2 sorelle e a un fratello nella cascina che oggi ospita le attività della comunità Shalom. La vita in campagna, il lavoro agricolo, però non l’è mai piaciuto, tanto che fin da giovane aveva iniziato a lavorare alla ditta Lanfranchi, prima della rivoluzione che spostò la storica produzione di bottoni a quella della lampo.
Poi è scoppiata la guerra e il rumore dei bombardamenti che tra il 1944 e il 1945 colpirono il ponte ferroviario e le fabbriche della città è impresso a fuoco nella memoria, così come la paura. «Da casa al lavoro c’erano 4 chilometri circa, spesso ci andavo in bicicletta - ha raccontato - Quando sentivamo la sirena la gettavamo a terra e cercavamo un posto dove nasconderci, fino a che non passava l’emergenza: vedevamo le bombe cadere, era spaventoso».
Negli anni ha visto la città crescere, cambiare, trasformarsi. A partire dal complesso delle Case Operaie, recentemente riqualificazione, dove per alcuni anni ha abitato assieme al marito Giuseppe Fra (da cui ha avuto le figlie Claudia e Rosa), mancato nel 1962 a soli 38 anni.
Il segreto della longevità? «Mangiare, bere e lavorare»
Il segreto per girare la boa del secolo? «In verità non credo ci sia, ma se proprio direi mangiare, bere e lavorare, lavorate tanto», ha commentato la decana, che dopo per anni, dopo il periodo in fabbrica, è stata a servizio del dottor Maffi nel suo appartamento nel centro storico della città (dove ha poi abitato fino a pochi anni fa, prima di trasferirsi a Cologne dalla figlia Rosa), dedicandosi anche all’arte del ricamo e della maglia.
Non sono mancate le passioni, come quella per la montagna e, in particolare, per i boschi e le cime della Valle Camonica dove Natalina Fumagalli ha passato intere estati con la sua famiglia, passeggiando per raggiungere i luoghi più belli (sull’Aviolo ci è andata fino agli 80 anni) o andando a caccia di funghi, che poi si trasformavano in ottimi risotti. Di salute ferrea, le sue visite dal medico si contano sulle dita di una mano. Tranquilla e di poche parole, è diventata un punto di riferimento per figli, nipoti e pronipoti che domenica si sono riuniti per festeggiare in grande stile il suo traguardo. «C’erano tutti quanti, alcuni non li vedevo da anni: mai avuto così tanti regali, mi hanno trattato come una regina!», ha concluso con un sorriso.