crisi automotive

Chiusura Stanadyne, con Confindustria torna la speranza per i tanti operai

Per il salvataggio dell’azienda produttrice di iniettori, oltre alle politiche locale, regionale e provinciale, si è mossa Confindustria

Chiusura Stanadyne, con Confindustria torna la speranza per i tanti operai
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La speranza e la resistenza degli operai della Stanadyne conquistano tutti, al di là delle fazioni politiche.
Venerdì 13 dicembre, la Fiom, nella persona di Barbara Basile, ha organizzato un’assemblea durante il presidio permanente degli operai della Stanadyne di Castenedolo, succursale dell’azienda atomotive statunitense (Florida) che a inizio mese ha annunciato la messa in liquidazione senza possibilità di dialogo: sono più di 100 i dipendenti a rischio. La messa in liquidazione era giunta come un fulmine a ciel sereno: l’azienda fattura milioni di euro e non ha nessun debito.

La politica locale si mobilita

Al presidio erano stati tanti i presenti che avevano  fatto sentire la loro voce compresi alcuni esponenti della politica italiana e locale: Simona Bordonali, Emilio del Bono, Miriam Cominelli, l’onorevole Gian Antonio Girelli, il sindaco di Castenedolo Pierluigi Bianchini, il sindaco di Montichiari Marco Togni e il sindaco di Ghedi Federico Casali. Durante la settimana è intervenuto anche Auser Castenedolo per aiutare gli operai sia dal punto di vista morale che materiale.«Questa impresa è nata quando il nostro territorio si stava convertendo da agricolo a industriale. Perderla significa perdere un pezzo di storia» sottolinea il sindaco Bianchini.
Nei giorni scorsi Simona Bordonali (Lega) e Gian Antonio Girelli (Pd) hanno presentato interrogazioni parlamentari per chiedere al ministro delle Imprese e del Made in Italy di attivarsi a tutela dei lavoratori della Stanadyne e di tutti i lavoratori del settore automotive, la cui stabilità è sempre più vacillante anche a causa dell’avvento delle auto elettriche. Tutti i politici citati hanno dimostrato una grande vicinanza che é stata anche più volte rimarcata da Barbara Basile la quale con una voce forte e ferma ha concluso dicendo: «Una persona che ha ricevuto l’avviso di liquidazione mi ha chiesto come avrebbe fatto con il TFR. Io oggi voglio dirle che noi siamo qua non per pensare alla vecchiaia o alla morte, ma siamo qua per la vita. Facciamo sentire la nostra voce e continuiamo a vivere».

La speranza e la resistenza degli operai Stanadyne

Ed ecco che nei giorni appena trascorsi l’attività produttiva alla Stanadyne è ripresa. Per il salvataggio dell’azienda produttrice di iniettori, oltre alle politiche locale, regionale e provinciale, si è mossa Confindustria Brescia che ha assunto il mandato per cercare un acquirente. Lunedì 16 dicembre una delegazione di Confindustria Brescia, con il vicepresidente Roberto Zini, il direttore generale Filippo Schittone e la responsabile delle Relazioni industriali Chiara Bartolomini, aveva visitato la Stanadyne castenedolese. Confindustria ha rimarcato l’intenzione di fare da tramite per una eventuale compravendita dell’azienda.

 

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