Firenze, famiglia sterminata dal monossido: Gardone Valtrompia piange Matteo Racheli
Figlio dell'ex proprietario della Mec Gor Edoardo Racheli e di Eleonora Miselli ex insegnante di matematica
Firenze, famiglia sterminata dal monossido: Gardone Valtrompia piange Matteo Racheli.
A pochi giorni dal Natale
Una tragedia che lascia attoniti, ancor di più essendo successa a pochi giorni dal Natale. Si è verificata a San Felice a Ema, alle porte di Firenze. Tre i morti: si tratta di Matteo Racheli, 49enne di Gardone Valtrompia, figlio dell'ex proprietario della Mec Gor Edoardo Racheli e di Eleonora Miselli ex insegnante di matematica; il piccolo Elia di 11 anni e la compagna Margarida Alcione di 46 anni di origine sudamericana. Ricoverata in gravi condizioni all'ospedale pediatrico Meyer è invece la figlia della coppia di soli 6 anni.
Firenze, famiglia uccisa dal monossido
Come racconta Prima Firenze, i tre sono stati trovati morti in una villa a San Felice a Ema, alle porte di Firenze. Al momento del loro arrivo, i soccorritori non hanno potuto che constatare il decesso di padre, madre e un figlio.
La figlia è stata invece trasportata d'urgenza all'ospedale pediatrico Meyer, dove è ora ricoverata in gravi condizioni. L'ipotesi principale è che siano stati intossicati dal monossido di carbonio. Sul posto sono accorsi i sanitari del 1118, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine che si occuperanno delle indagini.
Monossido di carbonio: killer silenzioso
Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante; l’assenza di caratteristiche organolettiche lo rendono quindi un pericoloso e silenzioso killer.
Inoltre, come riportato dal nostro portale nazionale NewsPrima, i primi sintomi vengono spesso ignorati in quanto l’esposizione a monossido di carbonio non dà inizialmente segni evidenti: un leggero mal di testa, un po’ di affanno, sensazione di vertigini, uno stato di confusione mentale, generici disturbi alla vista, nausea, vomito. Disturbi tutti che, nel loro complesso, sono anche associabili e riconducibili a diverse e comuni cause, con il risultato che non ci si bada più di tanto.
L’avvelenamento da monossido di carbonio può avvenire per cause accidentali (scaldabagni, stufe, impianti di riscaldamento difettosi, locali con camini e stufe a legna non sufficientemente ventilati) che si producono soprattutto nei mesi invernali perché legate al maggior utilizzo di tali impianti. A questa possono sommarsi cause esterne quali umidità, temperatura e particolari condizioni climatiche che possono esasperare gli effetti.
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