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Un lavoro corale per salvare una vita: così hanno tirato fuori Ottavia Piana dalla grotta

Il recupero della speleologa è stato il banco dell'ennesima prova dell'efficienza di una macchina dei soccorsi ben organizzata

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Un grande lavoro di squadra, che ha coinvolto tutto il sistema sanitario regionale. Da Areu al Corpo del soccorso Alpino e speleologico, passando per i Vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Nella sfortuna più nera, la gestione del secondo incidente in grotta in un anno e mezzo occorso alla speleologa Ottavia Piana è stato il banco dell'ennesima prova di forza della macchina dei soccorsi al lavoro in Lombardia, e non solo. Così il direttore regionale di AREU, Massimo Lombardo, commentando il salvataggio della professionista rimasta per 75 ore nell'abisso Bueno Fonteno (BG).

"L'eccellenza e la prontezza della nostra rete di emergenza"

“A lei – ha detto Massimo Lombardo – rivolgo i migliori auguri per una pronta ripresa. Ancora una volta voglio sottolineare non solo l’eccellenza e la prontezza della nostra rete di emergenza, ma anche esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti i professionisti, ai volontari e agli operatori che, con grande competenza e dedizione, hanno reso possibile questo intervento, risultato piuttosto complesso e delicato. La capacità di coordinare risorse e competenze in tempi così rapidi è motivo di orgoglio per tutta la Lombardia".

La rete con il Soccorso Alpino ha vinto ancora

"Fondamentale, anche in questa occasione, il ruolo del Soccorso Alpino e Speleologico i cui tecnici, da diversi anni, fanno parte dell’equipe del nostro servizio di emergenza con gli elicotteri - prosegue Lombardo -I colleghi dell’elisoccorso decollato questa notte da Sondrio hanno portato in salvo la speleologa con una manovra con il verricello, recuperandola da un luogo impervio e difficile da raggiungere. Davvero una grande prova di competenza e compattezza che è proprio quello che, ogni giorno, proviamo a mettere a disposizione dei nostri cittadini, per garantire la loro sicurezza sanitaria prima dell’arrivo in ospedale”.

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