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Coldiretti Brescia: punto di riferimento per gli agricoltori del territorio

Tra i suoi impegni principali ci sono educazione, sensibilizzazione e lotta alle fake news

Coldiretti Brescia: punto di riferimento per gli agricoltori del territorio
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Coldiretti Brescia: punto di riferimento per gli agricoltori del territorio.

Brescia terra agricola per eccellenza

Brescia provincia industriale, certo. Ma anche Brescia terra agricola d’eccellenza. Il territorio intorno alla Leonessa d’Italia è uno dei più importanti quando si parla di allevamento, di coltivazioni in campo, di produzione di vino e di produzione e trasformazione del latte. Per intenderci, il territorio bresciano produce circa il 12% del latte italiano. E in un contesto così ampio, variegato e ricco di eccellenze, serve un punto di riferimento istituzionale, in grado di fare da tramite tra le aziende, i decisori politici e il mercato. Questo punto di riferimento ha un nome: Coldiretti Brescia. La Federazione raccoglie sotto la sua ala circa 7mila associati: numeri che la rendono tra le realtà più importanti di Coldiretti a livello nazionale.

Il suo ruolo?

«Siamo un collettore e un portavoce per tutte queste realtà - racconta Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia - Cerchiamo di essere sempre sul campo, raccogliendo le istanze delle nostre aziende e portandole nelle sedi opportune. Coldiretti, d’altronde, è questo: una delle realtà di rappresentanza più forti d’Italia, in grado anche di dettare linee che spesso anticipano i tempi».

 

I diversi rami di Coldiretti Brescia

Al suo interno la Federazione bresciana ha diversi rami. Coldiretti Senior, associazione di categoria, senza finalità di lucro, che si propone di rappresentare, tutelare e difendere i pensionati Coldiretti, ma non solo: di tutti i lavoratori del mondo agricolo e rurale. Coldiretti Donne che tra i suoi compiti ha la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, attraverso attività culturali e di comunicazione, ma anche l’elaborazione di proposte per le politiche sociali in ambito agricolo e la rappresentanza all’interno delle istituzioni di parità. Un lavoro che, stando ai numeri, sembra pagare: oggi il 23% delle aziende legate a Coldiretti Brescia ha titolarità femminile, una cifra superiore alla media nazionale. C’è, poi, Coldiretti Giovani Impresa, che rappresenta la nuova linfa del mondo agricolo, quei giovani che uniscono il fascino di un lavoro della tradizione alla tecnologia e all’innovazione.

La presidente Laura Facchetti

«Il nostro è un mondo vivace, reattivo e attrattivo, anche per i giovani - sottolinea Facchetti - Spesso ereditano le aziende di famiglia, ma sono in tanti anche ad arrivare da percorsi differenti. Hanno tutti in comune una cosa: si avvicinano all’agricoltura e all’allevamento con uno sguardo innovativo e grazie alla tecnologia riescono a far rendere al meglio le loro aziende. Le idee migliori, poi, vengono premiate nell’ambito dell’Oscar Green, che ogni anno vede più di mille giovani partecipare».

Il futuro, insomma, passa anche da qui. E non a caso, allora, Coldiretti Brescia porta avanti anche un importante progetto scolastico, che ha coinvolto, soltanto nell’ultimo anno, più di 6mila studenti delle scuole primarie di tutta la provincia. A loro vengono fatte conoscere le realtà del territorio, ma anche l’importanza di rispettare la terra e ciò che produce. Imparano a produrre il pane, assaggiano l’olio e il miele. Progetti simili vengono promossi anche all’interno di Rsa e in strutture per ragazzi con problematiche comportamentali.

Coldiretti Brescia porta avanti anche un importante progetto scolastico per la scuola primaria

«La reazione è sempre positiva - conclude la presidente - Ci rendiamo ancora una volta conto di come i fiori, la terra, la natura, tutto ciò che ha a che fare con le realtà agricole, ci trasformi, ci dia gioia».

 

Prioritario l’impegno per un’informazione corretta

Educazione, sensibilizzazione, lotta alle fake news: tra i tanti ruoli che Coldiretti Brescia ha, c’è anche quello comunicativo. L’agricoltura e, soprattutto, l’allevamento sono spesso al centro di grandi dibattiti, ma anche di clamorose bugie. Un esempio? Spesso l’allevamento viene accusato di contribuire in maniera importante al problema dell’antibiotico resistenza. Nella realtà dei fatti, il settore avicolo ha ridotto l’utilizzo degli antibiotici del 96% rispetto al 2011. Per questo motivo la Federazione si impegna quotidianamente per contribuire a una narrazione positiva e veritiera del lavoro fatto dalle migliaia di realtà del territori.

«Dobbiamo mettere in campo due tipi di azioni – è convinta Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia - Da un lato un’azione reattiva, per rispondere in maniera immediata a tutta la comunicazione negativa che viene fatta. Dall’altro un’azione proattiva, aprendo le nostre aziende e mostrando le realtà virtuose che si trovano sul nostro territorio. Tra i nostri compiti c’è anche quello di dare le giuste informazioni ai consumatori».

Pagare: oggi il 23% delle aziende legate a Coldiretti Brescia ha titolarità femminile, una cifra superiore alla media nazionale. C’è, poi, Coldiretti Giovani Impresa, che rappresenta la nuova linfa del mondo agricolo, quei giovani che uniscono il fascino di un lavoro della tradizione alla tecnologia e all’innovazione.

«Il nostro è un mondo vivace, reattivo e attrattivo, anche per i giovani - sottolinea Facchetti - Spesso ereditano le aziende di famiglia, ma sono in tanti anche ad arrivare da percorsi differenti. Hanno tutti in comune una cosa: si avvicinano all’agricoltura e all’allevamento con uno sguardo innovativo e grazie alla tecnologia riescono a far rendere al meglio le loro aziende. Le idee migliori, poi, vengono premiate nell’ambito dell’Oscar Green, che ogni anno vede più di mille giovani partecipare».

Il futuro, insomma, passa anche da qui. E non a caso, allora, Coldiretti Brescia porta avanti anche un importante progetto scolastico, che ha coinvolto, soltanto nell’ultimo anno, più di 6mila studenti delle scuole primarie di tutta la provincia. A loro vengono fatte conoscere le realtà del territorio, ma anche l’importanza di rispettare la terra e ciò che produce. Imparano a produrre il pane, assaggiano l’olio e il miele. Progetti simili vengono promossi anche all’interno di Rsa e in strutture per ragazzi con problematiche comportamentali.

«La reazione è sempre positiva - conclude la presidente - Ci rendiamo ancora una volta conto di come i fiori, la terra, la natura, tutto ciò che ha a che fare con le realtà agricole, ci trasformi, ci dia gioia».

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