Si fingono avvocati per spillare denaro e ori poi nascosti nelle scarpe da ginnastica: due persone nei guai
Tre gli episodi segnalati: a Lumezzane, Riva del Garda (TN) e Casaleone (VR)
Si fingono avvocati per spillare denaro e ori, ennesima truffa ai danni degli anziani.
Truffe a raffica: due indagati
Nel primo pomeriggio di venerdì 6 dicembre 2024 la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza a Verona due italiani di 26 e 30 anni. Entrambi risultano indagati per il reato di truffa aggravata commesso nella tarda mattinata a Lumezzane a di danni di una donna di 80 anni. Gli stessi hanno anche operato un paio di giorni prima a Casaleone in provincia di Verona e il giorno prima a Riva del Garda in provincia di Trento.
Di fondamentale importanza per l'individuazione e successiva scoperta dei responsabili si è rivelata la sinergia da parte delle tre province, del personale delle Squadre Mobili di Brescia e Verona nonché del Commissariato di P.S. di Riva del Garda.
Si fingono avvocati: stesso modus operandi a Riva del Garda e a Verona
Ma procediamo con ordine: giovedì 5 dicembre 2024 i poliziotti di Riva del Garda sono intervenuti per una truffa commessa in centro ai danni di una donna di 74 anni. Quest’ultima, convinta telefonicamente da un sedicente avvocato in merito all’avvenuto arresto del fratello ad opera dei Carabinieri, aveva consegnato ad un giovane, presentatosi come l’emissario del legale, un’ingente somma di denaro e tutti i suoi gioielli, tra cui la fede nuziale. Le indagini avviate nell'immediato hanno consentito di rintracciare il veicolo in uso ai malviventi. Quest'ultimo è stato localizzato in provincia di Brescia. I successivi approfondimenti condotti dal personale della Squadra Mobile di Brescia e dai colleghi del Commissariato hanno consentito di individuare i due autori di reato, mentre era in atto la fuga successiva ad una seconda truffa perpetrata, con la medesima tecnica, ai danni di una vittima nel comune di Lumezzane.
Fermati a Verona
Grazie anche all’intervento degli operatori della Squadra Mobile di Verona, dopo un lungo pedinamento i due italiani di 26 e 30 anni sono stati fermati in corrispondenza di una struttura ricettiva del Comune scaligero.
Gli approfonditi controlli del veicolo utilizzato e della stanza occupata hanno permesso di recuperare tutta la refurtiva sottratta alle vittime. Occultato in zone diverse dell’abitacolo è stato, infatti, rinvenuto denaro contante per un totale di circa 10.000 euro in banconote di vario taglio e 77 monili di varia foggia e taglia, principalmente in oro, la maggior parte dei quali nascosti all’interno di un paio di scarpe ginniche.
Contestualmente alle attività operative, è stato anche appurato che i due soggetti si erano resi responsabili di un’altra truffa, commessa il 4 dicembre a Casaleone (VR), ai danni di una donna settantaduenne.
Il 26enne e il 30enne sono così finiti in manette con l’accusa di truffa aggravata e sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Montorio a Verona. La refurtiva, riconosciuta dai legittimi proprietari, sarà restituita nei prossimi giorni.
"Si precisa - hanno fatto sapere - che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile".