Lupi sempre più presenti in allevamenti e pascoli, Coldiretti Brescia lancia l’allarme.
L’allarme di Coldiretti Brescia
La presenza dei lupi nei nostri territori desta non poche preoccupazioni: sono infatti sempre più numerosi gli animali (pecore, mucche, capre, asini e cavalli) che ogni anno vengono uccisi in Italia a causa degli attacchi. In particolare in provincia di Brescia la presenza del lupo è cresciuta in maniera esponenziale nelle zone di montagna e nelle valli.
“Negli ultimi due anni abbiamo avuto diverse predazioni nel nostro allevamento di capre – testimonia Tanghetti Moris allevatore di Bovegno in Valtrompia con due malghe vicino a Montecampione – e non solo ai nostri animali, abbiamo anche trovato pecore uccise e asinelli appena nati spariti nel nulla. Il lupo è stato avvistato in diverse occasioni sia nelle nostre malghe che in terreni vicini – perché qui il problema è sentito da tutti gli imprenditori che fanno sempre più fatica a lavorare in condizioni soddisfacenti”.
Coldiretti Brescia si è espressa a seguito del pronunciamento del comitato permanente della convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali, organo del Consiglio d’Europa, che ha votato a favore della richiesta dell’Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi.
“L’indirizzo – spiega Coldiretti – va incontro alle crescenti richieste da parte degli enti locali di maggiore flessibilità per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi. In Lombardia – sempre Coldiretti sulla base del rapporto regionale sui grandi carnivori 2023 – le unità riproduttive di lupi confermate sono salite a 25, tra le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio, Pavia, Mantova, Lodi e Cremona. A livello nazionale invece – ricorda Coldiretti – secondo una stima dell’Ispra, la popolazione dei lupi in Italia è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola”.
Più lupi e meno turisti in montagna
Tali numeri evidenziano come, di fatto, il lupo non sia più a rischio di estinzione. A prendere piede è però un’altra situazione che non giova per niente al settore turistico ricettivo montano: la presenza dei lupi porta infatti l’uomo ad evitare le montagne e le aree interne con effetti deleteri sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico.
“Abbiamo avuto dei grossi problemi con i lupi – testimonia Alda Moreschini titolare dell’agriturismo Belotti a Villa Dalegno in Valcamonica – ci hanno mangiato tutte le pecore, ne avevamo una sessantina e piano piano le hanno depredate tutte, non abbiamo mai ricevuto nessun risarcimento e preferiamo non acquistarne altre per evitare di darle ancora in pasto ai lupi”.
Contro il degrado ambientale
“Senza la costante opera di manutenzione assicurata dalle aziende agricole – conclude Coldiretti – cresce il degrado ambientale che porta con sé frane e alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici”.