A festeggiarla nei giorni scorsi parenti, amici e sindaco Ferrari di Mairano
Cento per Caterina
Tra canti e balli ha celebrato il suo traguardo del secolo: cento anni per Caterina Gilberti. Era il 5 novembre 1924 quando in quel borgo di Castelgonelle di Brandico nasceva Rina, in una famiglia di mugnai che proprio lì avevano il proprio mulino. Una guerra alle spalle e una alle porte ed ecco che ben presto l’attività di famiglia inizia a imbattersi nelle prime difficoltà così, da dover raggiungere il vercellese per lavorare come mondina nelle risaie e sostentare anche la famiglia. Una persona allegra che mai ha perso lo spirito anche quando la vita le ha fatto stringere i denti. A tenere alto il suo umore è stato il canto che l’ha accompagnata sempre. Talvolta condiviso, altre volte tra sé e sé, qualche volta popolare altre volte sacro, ma pur sempre di compagnia.
Non è difficile immaginare Rina intonare in quei campi sommersi d’acqua “Se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorare e troverete la differenza di lavorar e di comandar”, o ancora “Senti le rane che cantano che gusto che piacere, lasciare la risaia tornare al mio paese”. Già perché proprio questo accadde, dopo qualche anno lontana da casa tornò al paese, in questo caso Mairano, dove ad aspettarla c’era il marinaio Gino Longhi, che non esitò a metterle l’anello al dito e a mettere su con lei famiglia. I due sposini divennero di lì a poco mamma e papà, con la nascita delle figlie Anna e Fausta e del figlio Elia, scomparso nel 2010.
La vita della nonna centenaria è stata dettata da ferrei ritmi di lavoro, dopo esser stata appunto mondina, passò all’essere una governante a casa di una parente con numerosi figli e infinite faccende domestiche da sbrigare sino a rilevare la gestione di un bar. Il tutto coordinando la famiglia e dando supporto anche a quelle che la sua stessa prole aveva procreato, mentre Gino era con lei e anche dopo la scomparsa di lui: 5 nipoti, 7 pronipoti e, sei anni fa, divenendo anche trisnonna di Thomas. In tutti questi anni, in tutti questi eventi, Rina, ha scandito ogni giornata con il canto, arrivando addirittura a portare l’allegria della musica popolare agli anziani nelle case di riposo con il gruppo volontariato Primavera.
La gallery
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Autonoma, sempre, anche ora, nonostante abbia affrontato qualche acciacco di salute superato egregiamente. Vive da sola supportata dalla figlia Fausta sita al primo piano e, giusto per trovare un pò di compagnia e a sua volta elargirne, da sei mesi a questa parte, dal lunedì al venerdì frequenta il centro diurno di Trenzano, rientrando rigorosamente a casa la sera. Oltre al canto la devozione alla Madonna di Lourdes a cui fece visita una ventina d’anni fa alla quale ogni mattina rivolge il suo primo pensiero “Grazie Madonnina che anche oggi mi hai fatta svegliare”. Parsimoniosa, scaltra, determinata, volenterosa, una vera e propria bersagliera a cui la vita mai ha fatto paura. In molti si ricorderanno di lei poiché lo scorso maggio si recò alle urne, a 99 anni accompagnata dal suo solo bastone, per esprimere il proprio voto (che ben sa quanto questo diritto sia costato alle donne). Amante del cibo saporito e semplice di una volta, dove polenta, “tocio” e carne buona la fanno da padroni, ha raggiunto questa veneranda età.
Una grande festa
Martedì a festeggiarla proprio nel centro di Trenzano sono stati gli Amministratori comunale, sindaco Filippo Ferrari e assessore Paola Arini. Rina non si è tirata indietro e ha sfoggiato tutta la sua energia, cantando e ballando (dando vita a un trenino in cui lei era in testa). Una delle sue canzoni preferite? Quel mazzolin di fiori che vien dalla montagna… ah no, quello del compleanno è arrivato proprio dal primo cittadino neo-eletto, con tanto di pergamena accompagnatoria per il grande traguardo raggiunto. La famiglia ancora in preda a emozione e orgoglio vuole augurare alla propria cara Rina altri infiniti giorni di felicità e altri infiniti motivi per festeggiare la vita. La redazione si unisce agli auguri e alle congratulazioni per queste cento candeline.