Bertoliniracing primo assoluto a Rombo di tuono
Gianpietro Bertonili, titolare dell’omonima officina, si è imposto ottenendo il primo premio assoluto nel campionato costruttori
Ci sono passioni che durano una vita intera, ci sono traguardi per i quali non si smette mai di lottare.
Una passione nata in famiglia
Così è stato per Gianpietro Bertolini, una vita tra i motori, nell'officina di famiglia a Quinzano d'Oglio, che venerdì 18 ottobre ha coronato il sogno di vincere il primo premio assoluto nel Campionato italiano costruttori nella manifestazione Rombo di Tuono alla Fiera di Brescia. Bertolini, titolare della Bertoliniracing, è un predestinato: ha iniziato a muovere i primi passi a Quinzano nell’officina del papà Giuseppe dove si aggiustavano biciclette e motorini.
"I miei amici andavano a giocare a pallone, io invece restavo con papà ad aggiustare i motorini", ha ricordato.
Una palestra che gli ha permesso di ampliare l’attività di famiglia alla riparazione delle moto, soprattutto giapponesi, e poi la scelta: addio terra del sol levante e benvenuta America.
"Da diversi anni abbiamo deciso di dedicarci solo alle Harley Davidson - ha dichiarato - i clienti vengono da noi e ci chiedono di modificare l’Harley in base alle loro esigenze".
In altre parole non si va da Gianpietro "solo" per aggiustare la moto se qualcosa non va, ma per avere tra le mani un pezzo unico: c’è chi vuole decorazioni di un certo tipo, chi i colori, chi le rifiniture, tutto si può modificare tanto che Gianpietro non smette mai di pensare a cosa poter fare di nuovo, «le idee migliori le ho di notte», infatti il suo stile è ben riconoscibile, anzi, tanti clienti vanno da lui proprio per la sua arte e la soddisfazione più bella è sentirsi dire: "fai tutto tu: mi fido di te e del tuo gusto".
Rombo di tuono
Così è stato per la motocicletta completamente ideata per la manifestazione Rombo di tuono.
"Il cliente voleva solo che si usassero i colori nero e rosso, per tutto il resto ci ha lasciato carta bianca",
ha continuato Gianpietro e nelle sue mani l’Harley modello chicano si è trasformata, tanto che i giudici non credevano ai loro occhi e hanno osservato più e più volte l’opera di Bertolini, hanno fatto smontare e rimontare i pezzi e alla fine lo hanno premiato con ben 90 punti di distacco dal secondo posto, un record, anzi un plebiscito, dato che di solito la vittoria si ottiene per una manciata di punti. La moto in questione ha rifiniture cesellate su nero, un’idea originale di Bertolini, non mostra fili, sono tutti contenuti nel telaio, ha cavalletto elettrico e tante particolarità che rendono quest’Harley davvero un capolavoro e cosa non scontata, la moto funziona perfettamente.
"Vinciamo sempre dei premi a Rombo di Tuono in diverse categorie, ma io volevo il primo posto assoluto nella categoria costruttori - ha confessato - guardavo i vincitori salire e mi chiedevo quando sarebbe toccato a me".
Così quest’anno quando gli hanno detto che i giudici stavano valutando di inserirlo tra i migliori non ci ha creduto fino in fondo, quando ha visto però che il suo nome era inserito nella rosa dei primi tre l’emozione ha iniziato a farsi sentire, "anche un terzo posto sarebbe stato fantastico", quando tra l’emozione generale e la suspance lo speaker ha incoronato la Bertoliniracing vincitrice assoluta, Gianpietro proprio non è riuscito a trattenere le lacrime.
"Ero felicissimo, emozionatissimo, mi sono persino buttato per terra",
ha ricordato ancora emozionato per questa vittoria, che è più un coronamento ad una carriera passata tra i motori, tutti i giorni dalle 8 del mattino alle 8 di sera, poche ferie e tanta passione. Quest’anno poi per Gianpietro è un anno speciale: ha compiuto 60 anni, è diventato nonno ed è diventato il Campione italiano dei costruttori, e come si festeggia? Con le mani nel motore di un’altra Harley, sognando e immaginando nuove modifiche perché ora che è in vetta, da lì non si vuole muovere. Grazie all’aiuto del fido Domenico Cogoli, che con lui trascorre le giornate chino sulle motociclette, la voglia di fare è cresciuta ancora, se possibile, e quel giubbotto con attaccate le targhette dei vincitori degli anni precedenti, niente coppe per gli harleysti, ma giustamente un giubbotto come trofeo, che rimane un anno nelle officine dei vincitori, Gianpietro lo vuole tenere ben saldo a Quinzano tra le sue Harley.