Alessandra Kustermann: un'utopia possibile. Mercoledì l'incontro con Netweek
L'evento organizzato dal nostro gruppo editoriale con una delle voci più importanti della lotta alla violenza, in occasione del lancio di un nuovo magazine bresciano a tema economico
C'è un cantiere aperto, alle porte di Milano. E c'è una donna che ha in testa un sogno lucido e concreto. Un'utopia possibile, costruita con il coraggio e la determinazione di chi ha visto per anni i segni della violenza sulle donne sui corpi e sulle menti di migliaia di pazienti. Ha vissuto ben più di una vita, la dottoressa Alessandra Kustermann, tra cui quella di Prima Dirigente donna del reparto di Ginecologia e Ostetricia della «Mangiagalli» di Milano, e di ideatrice nel 1996 del primo centro antiviolenza pubblico in Italia per l'assistenza delle vittime di violenza sessuale e violenza domestica.
Il progetto di Cascina Ri-Nascita
Oggi è «in pensione», ma le virgolette sono d'obbligo: è difficile che si fermi anche solo per qualche ora. La intercettiamo al termine di una giornata in ambulatorio, ma la stanchezza si vaporizza quando parla della «sua» Cascina Ri-Nascita. Si tratta di un vero e proprio quartiere, quello che sta costruendo tra Corvetto e Rogoredo, in mezzo al verde di Milano Sud, tra Porto di Mare e l'abbazia di Chiaravalle. Trentaseimila metri quadrati di parco e 2600 di strutture coperte, che di qui a qualche mese saranno il luogo della rinascita per novanta donne vittime di violenza, e per i loro figli minori. Non una semplice «struttura protetta» (e pure ce ne vorrebbero), ma un'oasi per la costruzione di un futuro di libertà, lavoro e sicurezza, che si concretizzerà in un centro di formazione professionale intensivo pensato per permettere alle donne abusate di ricostruirsi una vita autonoma, anche professionale.
Mercoledì prossimo, Kustermann sarà ospite del nostro gruppo editoriale, Netweek, per un incontro-intervista che si terrà in Franciacorta, a Timoline di Corte Franca (Brescia). In occasione della presentazione del nuovo magazine a tema economico «Business Pmi Brescia», parlerà di Responsabilità sociale d'impresa, partendo dalla sua storia e da un cerchio che, proprio con Cascina Ri-Nascita, si sta per chiudere.
L'evento, gratuito, è previsto per le 18.45 al «Borgo Santa Giulia», prenotazioni obbligatoria scrivendo a marketing@netweek.it.
Dottoressa, lei ha vissuto per anni la vera «prima linea» sul fronte della violenza contro le donne, lavorando in corsia quando questo era ancora tutt'altro che un argomento di discussione. È cambiato qualcosa, oggi che finalmente di violenza si parla come di un problema strutturale della nostra società?
Purtroppo direi di no, diciamocelo. Con l'aggravante che il cambiamento culturale si è fermato. La verità è che per un cambiamento culturale reale devono cambiare gli uomini e devono cambiare le donne.
Spieghi...
Sono recentemente intervenuta in una scuola media, per parlare ai ragazzi di questo tema. Mi ha colpito come per la maggior parte di loro sia ancora ritenuto normale che in una relazione di coppia ci sia un po' di gelosia e di possessività. Come se fosse parte dell'amore. Si discuteva ad esempio sull'opportunità di scambiarsi le password dei social network, in una relazione, per permettere il controllo dell'altro. Ma così, in una relazione, viene meno anche il più piccolo spazio vitale per il singolo. Ho trovato ragazzi molto giovani che non hanno fiducia l'uno nell'altro, e che soffrono di una mancanza di autostima. Ovvio che così ogni relazione si vive come precaria.
Anni di educazione all'affettività a scuola non sono serviti?
Mi viene il dubbio se sia mai stata fatta sul serio, nelle nostre scuole. Forse avremmo dovuto parlare di affettività già nelle scuole dell'infanzia. C'è un errore di fondo su come trasmettiamo ai nostri figli la percezione del mondo. E in questo, famiglie e scuole devono essere insieme. Bisogna che se ne parli, ogni volta che a scuola ce n'è la possibilità. Penso alla letteratura e all'epica...
All'epica?
Beh, Zeus è il più grande stupratore della storia.
Ma nella cultura occidentale, e non solo, il patriarcato è ovunque. Sarebbe facile accusarla di voler fare della cancel culture..
Ma il ruolo tradizionale della donna che predilige il lavoro di cura, di assistenza, per me, non è assolutamente un problema. Che ci sia una maggiore propensione all'assistenza dei figli mi sta bene. Purché però non sia un'imposizione, né culturale né economica. Ma una scelta. E invece è molto spesso così. Il reddito conta. Ed è questo che non funziona nella società.
Il gender gap nei salari, ma anche un welfare spesso insufficiente?
Non basta: anche nei paesi europei con welfare più avanzati, lo dimostra l'esperienza del Covid, a pagare il prezzo più alto sono state le donne, costrette a rinunciare al lavoro per prendersi cura delle famiglie. E in Emilia Romagna, dove gli asili nido ci sono, non è che la situazione sia poi così diversa dalla Lombardia, per esempio.
«Il reddito conta». E quando si tratta di donne vittime di violenza è spesso un freno enorme alle possibilità di uscire da relazioni maltrattanti. Come nasce Cascina Ri-Nascita, in questo contesto?
Cascina Ri-Nascita nasce da una constatazione: chi sia avvicina ad un centro antiviolenza spesso non può allontanarsi dal compagno violento perché non potrebbe mantenersi da sola. E se consideriamo che spesso è difficile farsi pagare un assegno di mantenimento per i figli in situazioni normali, figuriamoci in un quadro di violenza domestica. Spesso occorre allontanarsi dalla casa di famiglia, dai suoceri e dalla famiglia d'origine dell'uomo violento. Ma senza un'autonomia economica non può esserci autonomia abitativa. Ecco perché Cascina Ri-Nascita sarà un luogo di formazione intensiva, che darà la possibilità alle donne di formarsi, oppure di aggiornarsi e recuperare professionalità che per anni si sono trascurate. L'obiettivo è di dare lavoro a 90 donne all'anno, 45 delle quali in formazione intensiva, e di ospitare dieci nuclei familiari con minori: quelli composti da donne che non hanno né casa né redditi adeguati. E tutto ciò in un bel posto... Vivere in mezzo allo squallore non aiuta. Essere vicini al bello, invece, sì.
Cosa faranno?
Molte cose. Dai corsi intensivi di sartoria (sia di lusso che non) a corsi di ristorazione e cucina. Aggiornamento per il personale impiegatizio e di segreteria, anche per l'utilizzo di software e gestionali. Corsi per estetiste. Design e riciclo di materiali per l’arredamento, cosa di cui ho una certa esperienza. Ha presente cosa si può fare partendo da un mobile Ikea? E poi, non rida, una delle professionalità cui siamo lavorando è quella di operatrici per un asilo diurno per cani. Lei non ha idea di quanto mercato ci sia in questo settore in una città come Milano.
Com’è che una ginecologa è esperta di design d’interni?
Nella mia «vita precedente» mentre studiavo medicina, mi sono occupata di design per Naj Oleari, (notissimo marchio di tessuti degli anni Ottanta, ndr). Mi piacerebbe che si riparta anche da quello.
A che punto siete? Mercoledì per Netweek incontrerà una platea di imprenditori. Cosa chiederà loro?
Una mano. Non tanto con soldi, ma con mobili, arredi, strutture... I lavori sono in corso, contiamo di concluderli a ottobre 2025, per le prime attività.
Designer, medica, ora Cascina Ri-Nascita. Lei ha vissuto più di una vita...
E forse sarei anche diventata ricca, se non avessi sempre pensato che la cosa importante è partire dalle persone, in ogni cosa. In medicina ho imparato che a volte la malattia è figlia dello stress. Della poca cura di sé, figlia dell'infelicità del vivere. Ecco perché ho deciso di lanciarmi in questa avventura.
Apericena con Netweek a Corte Franca (Franciacorta)
Alessandra Kustermann sarà ospite di Netweek mercoledì alle 18.45 al resort Borgo Santa Giulia di Timoline di Corte Franca (Brescia), per un'apericena organizzata e offerta dal nostro gruppo editoriale, durante il quale sarà presentato anche il nuovo magazine a tema economico edito da Netweek, "Business PMI Brescia", fresco di stampa. A pochi giorni dalla Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne, sarà l'occasione per discutere del ruolo e della responsabilità sociale delle imprese per una delle sfide culturali più importanti e urgenti che abbiamo di fronte. Una sfida che merita pensieri, parole e azioni, ogni giorno. Prenotazioni necessaria scrivendo a marketing@netweek.it.
Davide D’Adda