Dossier illegali, nei guai anche uno dei magnati della quarta gamma bresciana (che spiava in famiglia)
Nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che ha scoperchiato un enorme mercato di informazioni personali sensibili, captate illegalmente e vendute da tre società specializzate
Dossier illegali, nei guai anche uno dei magnati della quarta gamma bresciana (che spiava in famiglia).
C'è anche il manerbiese Giuseppe Battagliola tra gli indagati (a piede libero) nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che ha scoperchiato un enorme mercato di informazioni personali sensibili, captate illegalmente e vendute da tre società specializzate. Anche attraverso personale infedele delle Forze dell'ordine.
La rete degli "spioni" smantellata dalla DDA di Milano
Venerdì scorso l'indagine ha portato a quattro arresti e due sospensioni dal servizio, ma soprattutto ha smantellato un network organizzatissimo guidato dall'ex super poliziotto Carmine Gallo, braccio operativo di Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera di Milano e titolare della società di investigazione Equalize. Secondo i magistrati, proprio la società di Pazzali era il perno di una attività di dossieraggio sistematico, che avrebbe portato a "spiare" file personali di personaggi del calibro del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della famiglia Del Vecchio (Luxottica).
Indagato anche il bresciano Battagliola di Manerbio
Dei circa sessanta indagati, c'è anche un bresciano. Si tratta di Giuseppe Battagliola, impreditore 67enne di Manerbio fondatore di una famosissima azienda agricola della cosiddetta "quarta gamma", La Linea Verde Srl. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a commissionare almeno tre accessi abusivi a due dei sistemi informatici da cui la banda attingeva, illegalmente, le informazioni che poi rivendeva. Si tratta nientemeno che della banca dati Sistema di indagine (Sdi) del ministero dell'Interno, la banca dati più sensibile delle forze dell'ordine italiane, e della banca dati Punto Fisco dell'Agenzia delle entrate. Battagliola avrebbe commissionato il dossieraggio di tre parenti, tra cui l'attuale Amministratore delegato de La Linea Verde Srl Domenico Battagliola. E aveva poi "spiato" anche il profilo fiscale della sua stessa azienda. Ancora da chiarire il perché di questo dossieraggio "interno", dal quale molto presumibilmente Battagliola deve aver attinto informazioni di cui era già in possesso. In ogni caso, non sono state disposte misure cautelari nei confronti del manerbiese.
Dall'ordine all'accesso tramite un finanziere
Nel dettaglio, Battagliola avrebbe commissionato i dossieraggi di cui è accusato direttamente tramite Carmine Gallo, 65 anni, ex funzionario della Polizia di Stato, uno dei quattro arrestati nell'inchiesta. A sua volta questi ha poi diramato la richiesta a Nunzio Samuele Calamucci, socio di un’agenzia di investigazioni e esperto informatico collegato all'associazione. Che a sua volta ha incaricato per l'estrazione a Giulio Cornelli (uno dei dirigenti di primo piano dell'organizzazione, anche lui ora ai domiciliari), il quale avrebbe infine avuto materialmente i dati da un maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la Dia di Lecce, Giuliano Schiano.