Inaugurato un cippo per le vittime dei bombardamenti
L'installazione ricorda le bombe che hanno distrutto il ponte ferroviario. Presenti istituzioni, associazioni e studenti
Un monumento partecipato, realizzato per ricordare le vittime civili dei bombardamenti che tra il 1944 e il 1945 colpirono anche il ponte ferroviaria di Palazzolo, esempio di quella memoria attiva che si traduce in storia: è stato inaugurato questa mattina, domenica 26 ottobre, il cippo commemorativo di parco Metelli.
Inaugurato un cippo per le vittime dei bombardamenti
Fortemente voluta dall’associazione Ekologia Italica Aps, con cui ha collaborato la Cooperativa Sociale Palazzolese e dell’Amministrazione, e progettata dall’architetto Osvaldo Vezzoli, rappresenta l’ultima tappa de percorso denominato «Sentiero della Costituzione» che attraversa il cuore di Palazzolo e l’atto conclusivo di una rassegna che nei mesi scorsi tramite mostre fotografiche e camminate nei luoghi simbolo della città ha fatto luce su uno dei capitoli più tristi della storia della comunità. L’installazione, che verrà posizionata a poca distanza dal ponte ferroviario (l’obiettivo primario delle incursioni aeree), è stata creata utilizzando i resti dei binari della ferrovia che passava sopra il viadotto, ora ricostruito, custoditi in una gabbia di ferro dipinta con i colori della pace e sovrastata da una struttura a raggiera in alluminio, simbolo del pacifico movimento della ruota del treno e del sole, a sua volte portatore di un messaggio di vita e speranza.
Il "taglio del nastro"
L'inaugurazione è avvenuta alla presenza delle istituzioni (tra cui il vicesindaco Francesco Marcandelli e gli assessori Marina Bertoli e Bruno Belotti), delle associazioni del territorio e degli studenti della scuola media King e dell'Istituto Falcone. Il progetto è stato spiegato dallo storico Giulio Ghidotti e da Bruno Lancini, presidente di Ekologia italica e da Osvaldo Vezzoli, che ha progettato l'installazione.
Gli interventi
"Momenti come questi sono fondamentali perché la memoria non si fa solo parlando o leggendo ma anche fattivamente con l'essere presenti - ha commentato il vicesindaco - Oggi nel mondo ci sono tante vittime e tanti ponti che stanno crollando: noi dobbiamo guardare indietro, alla storia, ma anche a quello che sta succedendo in fianco a noi. Fare memoria del passato vuol dire anche sentirsi vicini ai ragazzi e ai bambini che oggi, da Gaza all'Ucraina, vivono questo dolore".