Antibracconaggio: due caprioli adulti sequestrati dalla Polizia Provinciale
Si tratta di un maschio e una femmina di capriolo abbattuti illegalmente e occultati all'interno di un’abitazione privata
Antibracconaggio: due caprioli adulti sequestrati dalla Polizia Provinciale di Brescia.
La Polizia Provinciale sequestra due caprioli adulti
Nella giornata di ieri (mercoledì 16 ottobre 2024) nel corso di un servizio mirato alla lotta al bracconaggio in Alta Valle Sabbia, la Polizia Provinciale di Brescia ha sequestrato a una squadra di segugisti della zona un maschio e una femmina di capriolo abbattuti illegalmente e occultati all'interno di un’abitazione privata.
Gli Agenti del Nucleo Ittico Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia sono riusciti ad intercettare nel tardo pomeriggio di ieri l'atto di bracconaggio in questione che è culminato con l’uccisione di due magnifici esemplari di capriolo, un maschio e una femmina. Già dalla tarda mattinata gli uomini del Nucleo Venatorio si erano accorti di strani movimenti nei boschi che sovrastano l’abitato di Bagolino. L’esperienza e l’intuizione degli agenti della Provinciale hanno fatto il resto. Attorno alle 16.20 la Polizia Provinciale, dopo aver attentamente seguito le mosse di un gruppo di giovani e di un cacciatore del posto, certi di trovare il sodalizio con i corpi di reato, hanno bussato alle porte di una casa di montagna: all’interno gli occupanti si preparavano alla macellazione dei due caprioli abbattuti.
Sono stati quindi identificati tutti i soggetti presenti alle prese con il bottino della giornata. Gli animali abbattuti, le attrezzature impiegate, nonché due fucili sono stati posti sotto sequestro, mentre i cinque, tutti titolari di licenza di caccia, sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria in concorso fra loro per il reato di abbattimento illegale dei caprioli e per aver utilizzato illegalmente, per l’abbattimento degli ungulati, delle munizioni spezzate.
L'ennesimo episodio, operazione antibracconaggio
Non si tratta però di un caso isolato: è infatti solo l'ultima operazione portata a termine nelle Valli Bresciane dagli agenti e dagli ufficiali del Nucleo Itttico - Venatorio della Polizia Provinciale di Brescia, che si aggiunge ad altri sequestri di ungulati avvenuti in Valle Camonica in questo primo periodo di attività venatoria e ad altri reati legati all’avifauna migratoria (reti di uccellagione e trappole a scatto sequestrate in bassa bresciana). Nelle precedenti giornate sono infatti stati sequestrati, per diverse violazioni al regolamento della caccia agli ungulati che è iniziata il 17 agosto, un cervo maschio a Temù e uno a Monno, un camoscio maschio in Valle di Saviore, uno a Esine e uno a Corteno Golgi. Gli animali oggetto di sequestro amministrativo sono stati affidati ai Comprensori Alpini di provenienza per gli adempimenti a loro carico.
L'impegno a contrastare la peste suina africana
Il Nucleo Ittico venatorio, oltre ai controlli in materia di caccia e pesca su tutto il territorio provinciale, resta impegnato anche nel contrasto della peste suina africana (PSA) con diversi servizi di contenimento al cinghiale, principale veicolo dell’infezione trasmissibile ai suini domestici, effettuati in orario notturno, che hanno portato all‘abbattimento di 168 cinghiali. Anche in questo caso, gli animali sono stati affidati all’Ambito e ai Comprensori alpini oggetto del prelievo per l’effettuazione dell’asta per la vendita delle carni.