Benvenuto Don Roberto
Finalmente, dopo due anni di attesa, i fedeli di Pavone del Mella hanno il loro parroco
Una grande gioia per la comunità di Pavone del Mella che da due anni è "orfano" del parroco, da quando don Lorenzo Boldrini è stato trasferito a Quinzano d’Oglio.
Benvenuto don Roberto Rovaris
Grandi e piccini, le associazioni cittadine, Alpini, Pro Loco, Avis Aido, i bimbi del catechismo, i ragazzi dell’oratorio, l’associazione pensionati e proprio tutta la comunità ha atteso con gioia l’arrivo del prelato domenica pomeriggio quando un grande corteo lo ha accompagnato prima verso il Monumento ai caduti e poi in chiesa per il rito d’insediamento. La prima ad accogliere don Roberto non poteva che essere il sindaco Mariateresa Vivaldini.
"Caro Don Roberto come sindaco di questa comunità voglio porgerti con grande gioia il più caro benvenuto - ha esordito - Sono due anni, che aspettiamo una guida pastorale, dopo il trasferimento di don Lorenzo, ci siamo compiaciuti quando monsignor Pierantonio Lanzoni, che ringrażio, per aver traghettato con dedizione la nostra comunità fino al tuo arrivo, ci ha comunicato che il nostro Vescovo aveva deciso di affidarti la nostra comunità. Noi, don Roberto, siamo un paese piccolo, semplice, ma molto attivo. Durante la pandemia questo nostro tessuto operoso si è ulteriormente moltiplicato e prosegue tutt’ora con tante attività sia amministrative che parrocchiali. Svolgere il ruolo di sacerdote non è sicuramente semplice, affronterai le nostre fragilità e disagi sociali e sono certa non mancherai di dare consigli e di seguire con attenzione le priorità accompagnando i più deboli, indirizzando i giovani e ascoltando gli anziani, per quel dono particolare che la tua vocazione ti ha dato".
Dopo il saluto del primo cittadino si è officiato il rito d’ingresso e il parroco è stato accolto dalla comunità dei fedeli.
"Il nostro vescovo Pierantonio Tremolada ha la nostra riconoscenza per averci donato nella sua presenza il pastore della nostra comunità. Ha scritto di recente una lettera a tutti i fedeli della diocesi: “siamo la chiesa del Signore, vogliamo essere tessitori di speranza”, questa espressione bene si addice all’impegno che come cristiani siamo chiamati ad assumere in questo nostro tempo. L’immagine della tessitura è molto suggestiva, richiama un’arte di lavoro molto antica in cui sono impegnate capacità non comuni che diventano vera e propria abilità. La tessitura necessita di calma e pazienza, lavorare al telaio è un’arte lenta, lontana dalla frenesia: ecco all’inizio del suo cammino come pastore della nostra comunità pavonese, noi vorremmo esprimere il desiderio di avere in lei e nel suo ministero un’abile tessitore di speranza, da parte nostra troverà buona accoglienza e piena volontà di collaborazione",
è l’augurio espresso da Luciano Zenucchini a nome dell’intera comunità dei fedeli. Don Roberto non può che essere contento ed entusiasta di iniziare il suo ministero tra i pavonesi.
"Ho avuto una bellissima accoglienza - ha dichiarato - molto coesa con tanti gruppi diversi che sanno unire le forze per lavorare insieme: questo è molto prezioso, hanno già capito che da soli non si fa niente e che proprio l’unione d’intenti fa la forza, qui ognuno contribuisce, ognuno si spende per le diverse necessità che emergono, questo è davvero molto bello e non così frequente. Ho trovato molti gruppi di preghiera, molte realtà diverse già perfettamente organizzate e intraprendenti capaci di dare vita a numerose iniziative di pregio, anche senza la presenza di un parroco, è importante lasciare questo spazio dove la testimonianza di fede diventa accoglienza".
Infine per sancire questo lieto inizio non poteva mancare un momento conviviale offerto dai ragazzi dell’oratorio per festeggiare il nuovo prelato.