castegnato

Ampliamento asilo nido, passo indietro sui fondi: ma solo dopo la rinuncia

L’Amministrazione ha chiesto all’ente ministeriale di rivedere la decisione per poter ragionare su nuovo progetto con la Fondazione Regina Margherita

Ampliamento asilo nido, passo indietro sui fondi: ma solo dopo la rinuncia
Pubblicato:

Nuovi posti nido o nessun posto nido? Questo è il dilemma che pare assediare il Comune di Castegnato, che nei giorni scorsi ha comunicato al Ministero di voler rinunciare ai fondi del Pnrr per l’asilo nido, salvo poi richiedere di poter accedere al bando con una nuova candidatura.

Ampliamento asilo nido: prima la rinucia...

A farlo sapere è l’Amministrazione comunale, che domenica ha risposto all’interrogazione consiliare posta da Civica Castegnato. Al centro del dibattito fra i due fronti politici, maggioranza (guidata dalla sindaca Patrizia Turelli) e opposizione (con a capo la consigliera Giulia Bonomelli), è il mezzo milione di fondi del Pnrr ricevuto dal Comune per ampliare la scuola dell’infanzia Sabin e creare 24 posti nido. Contributo che la precedente Amministrazione con l’ex sindaco Gianluca Cominassi aveva richiesto tramite bando, individuando come luogo per la realizzazione dell’area parte dell’attuale materna. Viste le strette tempistiche per accedere ai fondi e al recente cambio di guardia per le elezioni comunali, Civica Castegnato aveva inviato, il 30 luglio, un’interrogazione circa l’utilizzo dei 480mila euro (che senza progettazione andrebbero persi) all’attuale maggioranza.

Un progetto di cui l’Istituto Comprensivo Padre Vittorio Falsina (a cui fa capo il plesso) sarebbe stato però all’oscuro. Così riferisce la prima cittadina, che dopo aver interpellato la scuola ha risposto all’interrogazione dell’opposizione ribadendo «l’estraneità dell’Istituto rispetto alle intenzioni della precedente Amministrazione di riconvertire parte della scuola dell’infanzia ad asilo nido»: così si legge nella risposta, che evidenzia anche le «perplessità del Compresivo rispetto all’intervento proposto che, se realizzato, avrebbe inevitabilmente ridotto i posti infanzia attualmente presenti per fare spazio a nuovi posti nido ed al contempo chiedeva, nell’ipotesi di adesione al bando Pnrr, un contestuale ampliamento del plesso esistente».

... poi passo indietro

Da qui la decisione di rinunciare al finanziamento tramite comunicazione inoltrata nelle scorse settimane, solo dopo la quale l’Amministrazione era venuta a conoscenza delle 20 famiglie in lista di attesa per iscrivere il proprio figlio al nido della Fondazione Regina Margherita. Di conseguenza, l’Amministrazione ha chiesto all’ente ministeriale di rivedere la decisione in merito alla rinuncia, per poter ragionare, con il Regina Margherita, su un nuovo edificio da adibire ad asilo nido. Resta da attendere le risposte del Ministero e della stessa Fondazione.

Seguici sui nostri canali