lo sfogo

Visano, la battaglia contro il nuovo depuratore: la protesta dei fratelli Galuppini

I fratelli Galuppini con il sindaco di Remedello avevano fatto ricorso contro la realizzazione dell’opera

Visano, la battaglia contro il nuovo depuratore: la protesta dei fratelli Galuppini
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Visano, la battaglia contro il nuovo depuratore: la protesta dei fratelli Galuppini.

La Storia del Depuratore e la Protesta dei Fratelli Galuppini

Visano è ormai noto per la presenza di due depuratori: quello vecchio, definito "ecomostro", e quello nuovo, attualmente in fase di costruzione. Questo impianto intercomunale, che interessa anche i comuni di Isorella, Acquafredda e Remedello, ha suscitato forte opposizione tra i residenti, in particolare i fratelli Albino e Antonio Galuppini. Essi hanno a lungo combattuto contro la situazione, sottolineando le problematiche legate alla gestione dei depuratori e l'impatto negativo che questi hanno avuto sulla loro proprietà. "Sono anni che combattiamo contro questa situazione. Abbiamo più volte segnalato all’ex sindaco di Visano le problematiche legate ai due depuratori, ma per anni ci ha mentito," dichiara Albino Galuppini, denunciando la mancanza di risposte concrete da parte delle autorità locali.

Le ragioni dei due fratelli

I fratelli Galuppini illustrano alla cittadinanza, attraverso i social e la pagina facebook «Depuratore di Visano», quanto sta accadendo a poche centinaia di metri da casa loro. La loro cascina sorge infatti tra il vecchio depuratore dismesso e il cantiere di quello nuovo.​​​​​​

Lo sfogo e la protesta contro il sindaco: «Non pagheremo più un'imposta al Comune di Visano» .

«Sono anni che combattiamo contro questa situazione. Abbiamo più volte segnalato all’ex sindaco di Visano le problematiche legate ai due depuratori, ma per anni ci ha mentito. Sono anni che non dormo per la brutalità del Comune di Visano e della Provincia di Brescia i quali, in vent’anni, non sono riusciti a risolvere la questione del vecchio depuratore, decidendo poi di costruirne un altro su un altro campo agricolo, pur non rispettando l’opinione pubblica e riempiendola di bugie. Tutto ciò per salvare gli interessi di coloro che hanno sprecato i 28 miliardi di lire del vecchio digestore. Quanto meno ci si aspettava che la vecchia area venisse recuperata. Inoltre il Comune di Visano mi ha mandato a casa quattro volte le forze dell’ordine, la prima volta quando sono andato in Comune a protestare perchè non era stata fatta la valutazione di impatto ambientale, la seconda quando siamo entrati con una troupe de “Le Iene”, la terza quando hanno cominciato i lavori e la quarta quando sono andato a protestare contro A2A (nuovo gestore). – prosegue Albino Galuppini – La vecchia area è ampissima, ce ne starebbero tre di depuratori ma si stanno incaponendo pur di non smantellarlo. Guarda caso il campo appartiene alla nonna dell’ex vicesindaco Ronchi (durante l’amministrazione di Piacentini) che dopo la rielezione di giugno 2024 si è dimesso. E così anche il sindaco Piacentini, colui che ci ha mentito, non si è ricandidato ed è sparito. E così anche Daniela Edalini (opposizione di Remedello) non lavora più nell’ufficio tecnico di Visano. Questa è una storia bruttissima basata sulla cattiveria, sulla disumanità, sull’arroganza. Sia con il vecchio che con il nuovo depuratore si parla di un sacco di soldi... Inoltre non si sa nulla... Quanto scarica? La potenza? Non si sa perchè temono che salti fuori il problema della diluizione. Con la costruzione del depuratore del Chiese non c’è abbastanza portata di diluizione che deve essere 1/5. La diluizione è importantissima perchè l’acqua che scaricano i depuratori non è proprio pulita – nei giorni seguenti a queste dichiarazioni fa capolino una novità – L’architetto Santo Mazzotti, guardando la planimetria, ha scoperto che nell’area della roggia scaricano anche tutti i reflui di piena. Quindi se la roggia da un lato è insufficiente, dall’altro potrebbe andare in piena per la troppa acqua. Queste acque andrebbero a causare un danno a Remedello: acque non depurate perchè la piena andrebbe a scavalcare l’impianto. Adesso attorno all’area stanno costruendo un muro che non era previsto: nel progetto erano previsti i sempreverdi. – Albino Galuppini conclude – Sono certo che il Comune di Visano abbia accettato la costruzione del depuratore sul proprio territorio per fare finta di voler recuperare l’area del vecchio impianto pur sapendo fin dall’inizio che non era recuperabile. Questa è l’unica spiegazione che riesco a darmi.»

La Pec dove hanno ribadito la loro volontà di fare muro contro il Comune, da cui si sentono traditi

In settimana i fratelli Galuppini hanno mandato una PEC al Comune di Visano dove, oltre a sottolineare quanto spiegato anche su questo numero del nostro giornale, sottolineano: «Ribadiamo la nostra ferma volontà di non versare più alcuna imposta o tassa locale al comune di Visano. La motivazione è l’assoluta mancanza di fiducia. Io ritengo che, in un consesso democratico, il comportamento del comune di Visano nei nostri confronti sia andato abbondantemente oltre le righe [...] Leggendo la ordinanza del TAR di Brescia (sezione seconda, n. 102/24) si evince che è il comune di Visano a essere “controinteressato” all’utilizzo dell’area già in possesso della Provincia. Perchè mai l’amministrazione comunale visanese non è interessata alla demolizione e alla bonifica dell’ecomostro, rimediando così a uno spreco di 28 miliardi di vecchie lire? Credete forse che dell’abbandono di quel vasto terreno nessuno vi chiederà più conto? Lo nasconderete sotto un gigantesco tappeto? In quanto confinanti, siamo stati trattati peggio di animali, con reiterate menzogne e risolini di compatimento, e a questa stregua voi sarete trattati. Vi sia chiaro che da noi non vedrete più il becco di un quattrino.»

 

 

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