Trepidante attesa per San Fermo 2024
Una sagra che getta la sua storia di festa, di gioia, di leggerezza da ormai 47 anni, unita alla solidarietà per il sostegno a livello locale e in particolare modo per la chiesetta omonima (San Fermo).
Tutto ha avuto inizio nel 1977 per volontà di alcuni abitanti del rione Dosso che hanno unto la tradizione religiosa e popolare, serate danzanti e musicali, buona cucina, fuochi d’artificio, per garantire i lavori di manutenzione della chiesetta. Nonostante lo stop dovuto alla pandemia del 2020 e l’edizione con regole ferree e distanziamenti nel 2021, negli anni successivi tutto è tornato poi alla normalità. L’appuntamento immancabile in rione “Dosso” ha continuato a registrare presenze invidiabili e quest’anno non sarà da meno.
La festa nota in tutta la Bassa Bresciana e nei Comuni cremonesi limitrofi a Pontevico, era nata nel secolo scorso come festa religiosa per la celebrazione del santo, a cui è dedicata una chiesetta nelle vicinanze, è stata poi sospesa per anni, fino al 1977. Giambattista Bosio, Guido e Eurosio Moretti, Giacomo Bosio (detto Nello), Giambattista Paspardi, Angelo e Giulio Gabbiani e Alessio Marchini, uniti ad altri del rione, avevano deciso di riportare in auge l’appuntamento, dandogli una nuova veste. All’aspetto religioso venne così aggiunto il divertimento con serate danzanti, concerti e cucina tipica e l’aspetto scenografico diventato ormai il segno distintivo: i fuochi d’artificio il giorno prima dei festaggiamenti del Santo. Dal 2010 il testimone è passato ai loro figli e a diversi volontari che hanno mantenuto l’impronta personalizzandola anno dopo anno.