Depurazione del Garda: intervento di Presidio 9 Agosto e Tavolo Ambiente Garda
Gli ambientalisti fanno alcune precisazioni sulle dichiarazioni dell'onorevole Gelmini
Sul tema della depurazione del Garda intervengono Presidio 9 Agosto e Tavolo Ambiente Garda.
Depurazione del Garda: la posizione
"Dopo aver letto i recenti articoli sulla stampa locale riguardo l'annosa vicenda dei depuratori del Garda - scrivono gli ambientalisti in un comunicato stampa - in particolare l'articolo relativo alle dichiarazioni rilasciate dall'on. Gelmini, sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni".
Presidio 9 Agosto e Tavolo Garda Ambiente: comunicato stampa
La prima considerazione degli ambientalisti è quella relativa ai tempi di completamento e scrivono:
"Siamo scettici sulla possibilità che entro l'estate possano essere completati i due complessi e multidisciplinari progetti affidati da “Acque Bresciane” alle società incaricate di elaborare, rispettivamente, il disegno del nuovo sistema di collettamento dei reflui fognari prodotti dai comuni della sponda bresciana del Lago di Garda ed il progetto di realizzazione ex novo dei depuratori a Gavardo e Montichiari. Secondo informazioni ricevute direttamente da Acque Bresciane, serviranno ancora molti mesi per avere un progetto definitivo, che dovrà passare attraverso iter complessi, inclusa la Valutazione di Impatto Ambientale, prima di approdare alla fase esecutiva". Non poteva mancare una riflessione su copertura finanziaria e costi:" La vicenda presenta troppe incognite, tra cui la copertura finanziaria del progetto. Sosteniamo, quindi, l'iniziativa dei Comuni dell’asta del fiume Chiese che hanno coinvolto la Magistratura contabile per verificare la fattibilità economica del progetto. I costi di realizzazione e gestione, attualmente non stimabili in modo credibile, finiranno per gravare sugli utenti del servizio idrico e sui contribuenti di tutta la provincia".
Gli aspetti critici
Per Presidio 9 Agosto e Tavolo Ambiente Garda gli aspetti critici relativi all'idea Gavardo - Montichiari sono davvero tanti:
"Oltre agli aspetti economici, riteniamo vi siano altri aspetti significativi da valutare. Ad esempio, per la "Progettazione definitiva collettamenti Gavardo e Montichiari", affidata a “Etatec Studio Paoletti S.r.l.” per un costo di oltre 1.600.000 Euro, ci chiediamo se abbia senso spendere tanto denaro pubblico senza prima attendere i risultati del "Rilievo topografico e monitoraggio della rete fognaria esistente", affidato nel marzo 2021, da “Acque Bresciane” ad “ACEA Engineering” a fronte di un costo di oltre 2,3 milioni di euro. A quasi tre anni e mezzo dall'affidamento, non conosciamo ancora i risultati di questo studio, né sappiamo se il lavoro è stato completato. Senza queste informazioni essenziali, com'è possibile procedere con un progetto definitivo senza conoscere con precisione lo stato e le caratteristiche dell’attuale reticolo delle condotte fognarie? E senza conoscere le reali portate che il sistema di collettamento ed i depuratori dovranno gestire? Anche per la progettazione dei nuovi depuratori a Gavardo e Montichiari vi sono aspetti molto critici. Recentemente è iniziato uno studio finalizzato a fornire un quadro complessivo sullo stato ecologico, idrologico e di qualità ambientale del fiume Chiese, finanziato dalla Regione Lombardia con 130.000 euro. Questo studio mira a modellare la resilienza ecologica del fiume che, è bene ricordarlo sempre, è a regime torrentizio. Come è possibile procedere con il progetto esecutivo senza tenere in considerazione queste preziose informazioni?".
Gli ambientalisti sottolineano anche contraddizioni e affermazioni discutibili da parte di Gelmini e rilanciano quelle che sono le vere emergenze ambientali:
"Siamo critici nei confronti delle dichiarazioni dell’on. Mariastella Gelmini; la sensazione che si esprima come Presidente della Comunità del Garda anziché come senatrice, ruolo che le imporrebbe di tutelare gli interessi di tutti i territori, non solo quelli del Garda, a nostro avviso è tangibile. Le dichiarazioni dell'onorevole Gelmini rappresentano un ossimoro. Da un lato, sottolinea l'importanza di intervenire rapidamente per salvare il Garda, dall'altro, ammette che i lavori richiederanno anni. Questa contraddizione indebolisce la credibilità delle sue affermazioni e genera preoccupazione tra i cittadini, inoltre dimostra che la decisione del Commissario-Prefetto non mira ad affrontare un'urgenza inesistente, ma piuttosto a sprecare denaro pubblico in opere inutili e costose. Un altro aspetto rilevante riguarda l'impatto dei lavori sulla circolazione stradale. È un'illusione pensare, come sostiene la senatrice bresciana, che i grandi cantieri non influiranno sul traffico della statale Gardesana occidentale e della strada provinciale 572. I lavori notturni e le sospensioni estive non impediranno che le principali strade siano occupate dai cantieri, creando notevoli disagi alla circolazione per molti anni. Chiunque voglia rendersi conto della situazione può andare sulla sponda veronese del lago e vedere i cantieri aperti da tempo e in gran parte abbandonati per la posa del nuovo collettore".
"La vera emergenza ambientale per il Lago di Garda è rappresentata dall’enorme numero di scolmatori di piena e scarichi abusivi lungo le sue sponde. Durante le piogge intense, i reflui fognari finiscono direttamente nel lago senza trattamento perché le tubazioni non sono in grado di sopportare un carico idraulico fortemente appesantito dalle acque piovane. Il nuovo progetto di depurazione sembra non volersi curare di questi aspetti. Quanto da noi affermato da tempo ha trovato conferma nelle recenti notizie apparse sui giornali. A causa delle continue piogge, i liquami fognari sono fuoriusciti dai chiusini di Cisano di Bardolino e si sono riversati nel lago per giorni, proprio mentre a Torri del Benaco scoppiava un'epidemia di gastroenterite. Chi si prodiga per tutelare la "più importante riserva di acqua dolce italiana" dovrebbe affrontare le vere priorità. Considerando tutti questi elementi critici - concludono gli ambientalisti - ed il fatto che le risorse messe a disposizione nel 2017 dal Ministero dell’Ambiente risultino del tutto limitate rispetto ai costi che nel frattempo il (folle) progetto Gavardo-Montichiari è venuto ad assumere, non sarebbe meglio per la salute del Lago di Garda, dei suoi abitanti e visitatori, abbandonare l'idea di stravolgere il sistema fognario e di depurazione esistente? Sarebbe più utile investire i fondi disponibili in interventi urgenti come l’eliminazione degli scarichi fognari a lago, la separazione delle reti di raccolta delle acque piovane da quelle delle acque reflue, la sostituzione dei collettori sublacuali dove necessario, la rimozione di tutte le fonti di inquinamento e l'ammodernamento tecnologico del depuratore di Peschiera del Garda".