Concerto

Max Gazzè, la musica diventa poesia al Vittoriale

Il cantautore è stato protagonista del penultimo appuntamento della rassegna Tener-a-mente

Max Gazzè, la musica diventa poesia al Vittoriale
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di Stefania Vezzoli

Tutto può succedere. Anche che le note del travolgente finale di “La favola di Adamo ed Eva”, che ha chiuso il concerto prima degli immancabili (e molto generosi) bis, si trasformino pian piano in quelle di “Get up Stand up” di Bob Marley. Un omaggio che è stato solo una delle perle che il cantautore Max Gazzè ha regalato sul palco dell’anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera per il penultimo appuntamento della rassegna Tener-a-mente, andata in scena sabato 27 luglio.

La poesia della musica al Vittoriale con Max Gazzè

La performance ha preso il via con alcuni brani più recenti, a cominciare dall’inedito “Amo” e poi “Sarà papà”, intensa canzone dedicata al padre. Da qui, le ultime produzioni si sono alternate ai pezzi più datati: un viaggio irresistibile in oltre trent’anni di carriera in cui non sono mancati brani amatissimi dal pubblico come “Cara Valentina”, presentata a Sanremo Giovani nel 1997, e “Vento d’estate”, incisa nel 1998 insieme a Niccolò Fabi. Sul palco con una “piccola orchestra”, come lo stesso Gazzè l’ha definita (Marco Molino al vibrafono, Manuel Petti alla fisarmonica, Daniele Fiaschi alla chitarra, il polistrumentista Max Dedo al trombone, flicorno e chitarra, Sun Hee You al pianoforte e di Greta Zuccoli, voce e autoharp), sono state riproposte canzoni da tempo escluse dalla scaletta: “Poeta minore”, estromessa dai live da quasi vent’anni, “Il più debole fra i due” (duetto con Paola Turci), la struggente “Comunque vada” in una nuova versione cantata da Greta Zuccoli e “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, pura poesia.

Una performance irripetibile

Un’atmosfera magica, probabilmente irripetibile altrove, ha accompagnato un’esibizione davvero preziosa, in cui non sono mancati intermezzi classici ("Fuga in Do minore" di Rachmaninov e "Valzer n.2" di Shostakovich) in un finale trascinante in cui il pubblico si è alzato in piedi per ballare "Una musica può fare" e "Sotto Casa". “Interludio”, secondo capitolo del tour“Amor Fabulas”, è stato uno spettacolo anche per lo sguardo grazie all’allestimento visivo ideato dall’artista Francesco Filosa dal titolo “The Sound Energy”. Un concerto che ha dimostrato tutta la bellezza della musica fatta con il cuore, quella passione che ti brucia l’anima, una melodia che riecheggia cristallina in un vortice di emozioni che il tempo non può cancellare.

La galleria fotografica

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Tener-a-mente, gran finale con Passenger

Degna di nota anche la performance del giovanissimo Tommaso Santoni, in arte Rondine, che ha aperto la serata con un’eleganza e una maturità musicale decisamente superiori dei suoi 19 anni. Un nome che, c’è da scommetterlo, sentiremo ancora.

Il festival Tener-a-mente si concluderà lunedì 29 luglio con un ospite attesissimo: Mike Rosenberg, noto come Passenger, tra gli artisti inglesi di maggior successo degli ultimi anni (tra le sue hit spicca indubbiamente “Let Her Go").

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