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Maltempo «killer»: a rischio le api e dimezzata la produzione del miele della Pieve di Orzivecchi

Il fazzoletto verde attorno al santuario dal 2023 è la casa dei laboriosi insetti con il progetto «Un bosco per Simone»

Maltempo «killer»: a rischio le api e dimezzata la produzione del miele della Pieve di Orzivecchi
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Anche le api del Bosco di Simone alla Pieve di Orzivecchi stanno soffrendo a causa del terribile meteo delle scorse settimane.

Maltempo «killer»: dimezzata la produzione del miele a Orzivecchi

A raccontarlo sono Elio e Andrea Bertoni , gli apicoltori che producono il miele che viene messo a disposizione dei pellegrini in visita alla struttura religiosa.

Un'annata nera per molti apicoltori che purtroppo non ha graziato il paradiso delle api di Orzivecchi.

«Abbiamo dimezzato la produzione quest'anno - hanno spiegato rammaricati - in pratica ha sempre piovuto e le temperature sono state molto basse con pochi giorni di fioritura, abbiamo dovuto alimentare artificialmente le api e la loro stessa sopravvivenza è stata messa a rischio. Una cosa mai vista, nemmeno dopo oltre 15 anni di lavoro in questo ambito».

Gli apicoltori lombardi, come loro, hanno chiesto aiuto alla Regione sperando che siano disposti fondi per l'emergenza climatica in corso. Il paradiso per le api di Orzivecchi profumata di lavanda ed è nato nel bel mezzo di campi di mais: una coraggio sceltasa che è stata presa dalla Parrocchia e Comune di Orzivecchi con l'Associazione Amici della disciplina e della Casa dei Bambini don Angelo Piccinelli l 'anno scorso.

Attorno al fazzoletto verde della chiesa sono stati piantumati diversi alberi che hanno reso l'area perfetta per la vita laboriosa delle api , questo miele che porta il marchio della Pieve viene messo a disposizione dei pellegrini in visita ad Orzivecchi, ma purtroppo la scarsa produzione di quest'anno sta mettendo a dura prova l'iniziativa.

Il progetto di Orzivecchi

Il Bosco di Simone è sbarcato in paese l'anno scorso e ha da subito riposto un occhio di riguardo per le api .

Le realtà di Orzivecchi legati alla Pieve hanno voluto fortemente sposare il progetto nato dalla Fondazione Castello di Padernello che punta a rendere sempre più green friendly il nostro territorio.

Cornice del progetto? L'area attorno al santuario della pieve di Bigolio.

In linea con i tanti progetti nati negli scorsi anni però, la bella realtà non solo ha reso più verde e sana l'area con la piantumazione di nuovi arbusti ed essenze ma salvaguardia e sviluppo un ambiente in cui le api possono «pascolare» nel loro bosco creato ad hoc.

Nel 2023, grazie al contributo della «Casa dei Bambini di Orzivecchi» sono stati un centinaio i nuovi «alberi casa» per le api . Un ambiente talmente adatto agli insetti che ha permesso la produzione del «Miele Millefiori del Santuario» prodotto dall'Apicoltura Bertoni Andrea messo a disposizione soprattutto durante le visite più importanti come quella che porta il titolo: «Castelli, palazzi e borghi medievali», promessa dal circuito Pianura da Scoprire.

La nascita del Bosco di Simone

Ma da dove parte l'intero progetto? Ad ideare il Bosco di Simone sono stati i vicini Comune di Borgo San Giacomo e la Fondazione Castello di Padernello. Le due realtà hanno infatti firmato un accordo per la programmazione e la stesura di un piano quinquennale di piantagione, per l'individuazione di aree demaniali e, o comunali che potrebbero essere destinate alla piantagione con l'impegno a piantare un albero per ogni cittadino del Il Comune di Borgo San Giacomo al fine di rendere il paese sempre più verde e contrastare i pericolosi impatti climatici dei contemporanei stili di vita.

Il progetto di piantumazione sul territorio ha avuto inizio sabato 27 febbraio 2021 con la messa a dimora delle prime 110 piante di olmo e pioppo, divenute a fine Marzo più di 300. Il primo intervento è stato quello di bonificare un'area Comunale dismessa, a fianco di una rotatoria nei pressi dell'area industriale di Borgo San Giacomo, per trasformarla in un primo bosco di pianura, appunto, il Bosco di Simone. Il progetto si è poi esteso con lungimiranza d Orzivecchi ed il desiderio è quello che altri territori decidono di sposare il progetto che manterrà la dicitura in ricordo di Simone Mazzata, dirigente, giornalista, ambientalista bresciano che è per alcuni anni Consigliere della Fondazione Castello di Padernello , lui è l'ideatore di «Pianura Sostenibile» e della campagna di salvataggio «Nonna Quercia», una pianta secolare che affonda le radici nel piacentino.

La storia

«Simone è scomparso all'età di soli 54 anni il 14 settembre 2019, dopo una lunga malattia, l'obiettivo del progetto è quello di trasformare il Bosco di Simone in un bosco diffuso nella Bassa Pianura, partendo dalla proficua collaborazione in essere con l 'Associazione Comuni Terre Basse, la Fondazione Castello di Padernello mira ad estendere il progetto su tutto il territorio - hanno fatto sapere dalla cabina di regia - Per questo motivo è indispensabile iniziare un lavoro di mappatura per individuare le potenziali aree da destinare ad interventi di piantumazione e riqualificazione ambientale. In questo processo verranno quindi direttamente coinvolte le amministrazioni comunali, con i loro gli Uffici Tecnici, con l'intenzione di unire i Comuni ed espandere il Bosco di Simone, in modo da rendere tutto il territorio della Bassa Bresciana più “verde”. Sarà fondamentale coinvolgere l'intera comunità, solo con un processo di informazione e sensibilizzazione sarà possibile avviare il percorso “dal basso”, con l'intera cittadinanza attiva per garantire la concreta fattibilità del progetto. Un passo fondamentale, inoltre, sarà realizzato con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole locali. Un albero per ogni studente. Un albero da piantare e da curare. Quale miglior insegnamento può esserci per i bambini ed i ragazzi se non quello di istruirli a prendersi cura della propria Madre Terra? Quale miglior ambiente potrebbe ospitare una lezione se non la fresca ombra di una quercia in un parco poco distante dalla scuola? E quale miglior aria potrebbe respirare se non la brezza che trapassa le foglie dei pioppi, delle betulle, dei tigli e degli olmi? Un albero per ogni studente delle scuole primarie e secondarie di primo grado delle Terre Basse. Quanti alberi vedremmo nel nostro territorio? Quante giovani menti verrebbero educate alla filosofia del “prendersi cura”? Migliaia. Il progetto intende quindi coinvolgere attivamente gli studenti,scuole e famiglie in un percorso condiviso di reale consapevolezza ecologica utile a migliorare la qualità ambientale di molte aree e contribuire – nel suo piccolo – a mitigare i cambiamenti climatici. Il Bosco di Simone diventerà il bosco della Comunità: il bosco del cuore, dove coltivare una piantina, che bisogna innaffiare tutti i giorni; la piantina dell'amore perché Simone continua a vivere nelle nostre azioni, nelle nostre iniziative e nelle nostre scelte ambientali».

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