Si fingevano della Guardia di Finanza e rapinavano gli anziani: tra di loro un 72enne bresciano
Sgominata la banda che metteva a punto rapine in abitazioni a danno degli anziani
Si fingevano della Guardia di Finanza e rapinavano gli anziani: tra di loro un 72enne bresciano.
Rapinavano gli anziani, si fingevano della Guardia di Finanza
Si aprono le porte del carcere per cinque uomini di età compresa fra i 20 e i 72 anni: sono ritenuti i presunti responsabili di una rapina in un'abitazione privata ai danni di due anziani, immobilizzati e imbavagliati, commessa il 29 maggio 2023 a Castelnuovo del Garda, sulla sponda veronese del Lago di Garda.
Nella mattinata di martedì 23 luglio 2024 i Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda, con il supporto dei militari delle Compagnie Carabinieri di Misilmeri (PA) e Brescia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Verona, nei loro confronti. Un provvedimento, quello emesso dai Carabinieri di Peschiera del Garda, che fa seguito a quello dello scorso 8 aprile 2024.
Il finto controllo e la rapina
Due dei cinque arrestati, in quel frangente, fingendosi militari della Guardia di Finanza, con tanto di pettorina recante la scritta “Guardia di Finanza” ed una placca distintiva al collo, avevano messo in scena un controllo nella villa delle due vittime. In particolare, i due anziani, vedendo i soggetti in divisa e quindi credendo che si trattasse davvero di rappresentanti delle Fiamme Gialle, avevano permesso loro di fare ingresso in casa. Ben presto si sono aggiunti altri due malviventi i quali, con forza, hanno spinto gli anziani coniugi all'interno dell'abitazione. Hanno quindi immobilizzato gli anziani sul divano con delle fascette da elettricista. Gli anziani sono stati piantonati sotto la minaccia di una pistola semiautomatica ed un taser.
Il bottino
In questo modo sono riusciti ad impossessarsi di 500 euro in contanti, di una carabina e di una collanina d’oro strappata dal collo di uno dei coniugi. Prima di lasciare l'abitazione e darsi alla fuga hanno imbavagliato le vittime chiuse all'interno del bagno dello scantinato. Vittime che però sono riuscite a liberarsi e ad allertare le forze dell'ordine. Sono quindi giunti tempestivamente sul posto i carabinieri di Peschiera del Garda che hanno dato il via alle indagini, in un primo momento raccogliendo informazioni dalla viva voce delle due vittime. Informata poi l'Autorità Giudiziaria, sono passati alla verifica e all'analisi delle immagini presenti sui sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità dell'abitazione dove si è verificata la rapina.
Le impronte sono risultate determinanti
Un importante, quanto concreto contributo alle indagini è stato acquisito grazie agli accertamenti dattiloscopici (i rilievi dattiloscopici, che consistono nel prelievo delle impronte delle falangi delle dita e del palmo delle mani) susseguenti al sopralluogo, eseguito dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verona, attraverso i quali è stato possibile identificare uno degli indagati.
Quanto ricostruito dai Carabinieri ha permesso di tracciare un quadro indiziario assolutamente grave e puntuale a carico degli indagati, tanto che l’Autorità Giudiziaria scaligera, concordando su quanto compendiato dai militari dell’Arma, ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Verona l’emissione dell’ordine di custodia cautelare in carcere a carico degli indagati.
Il 72enne bresciano in possesso di diverse armi
Nel corso della perquisizione compiuta carico di uno degli indagati, il 72enne residente nella provincia di Brescia, sono state rinvenute e sequestrate diverse armi da fuoco (pistole e fucili), munizionamento e silenziatori artigianali, provento di altrettanti furti compiuti nelle province di Verona, Brescia e Bolzano; inoltre, due dei fucili sequestrati sono risultati modificati in fucili a canne mozze, al fine di aumentarne la potenzialità offensiva.
L’articolata attività d’indagine compiuta dai Carabinieri sotto le direttive della A.G. scaligera ha permesso di disarticolare la tipica “banda in trasferta” composta da sei soggetti e, alla luce degli elementi indiziari sin qui acquisiti, non si escludono ulteriori sviluppi.
Nella stessa mattinata del 23 luglio 2024, i quattro soggetti, una volta tratti in arresto e concluse le formalità di rito, sono stati trasferiti nelle Case Circondariali di Palermo-Pagliarelli e Brescia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
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