UNA TARGA E UN REPARTO DEDICATi A LUI

Per non dimenticare Niccolò Guarino

Il giovane scomparso tre mesi fa sulla ferrata Crench

Per non dimenticare Niccolò Guarino
Pubblicato:
Aggiornato:

Perse la vita lungo la ferrata, una targa ricorderà per sempre Niccolò Guarino.

Per non dimenticare Niccolò Guarino

A tre mesi dalla scomparsa una targa ricorderà Niccolò Guarino sulla ferrata Crench. Il ricordo dello sfortunato escursionista orceano, scomparso prematuramente lo scorso aprile a soli 30 anni, vivrà per sempre laddove è avvenuta la terribile tragedia. Non solo: a Mairano, un reparto dell'azienda «Franchini Acciai» dove lavorava è stato intitolato al giovane alpinista, la cui tragica scomparsa, grazie alla donazione degli organi, ha consentito a tante altre persone di continuare a vivere.

Perse la vita lungo la ferrata

A tre mesi dalla scomparsa una targa ricorderà Niccolò Guarino sulla ferrata Crench. Il ricordo dello sfortunato escursionista orceano, scomparso prematuramente lo scorso aprile a soli 30 anni, vivrà per sempre laddove è avvenuta la terribile tragedia. Sabato è andata in scena presso la frazione Crone di Idro la toccante cerimonia durante la quale è stata inaugurata la targa in memoria di Niccolò.
“Siamo stati molto colpiti dalla partecipazione. Pensavamo di ritrovarci in una decina di persone e invece ci siamo ritrovati in oltre 160 – le parole dei genitori di Niccolò, Andrea e Piera presenti alla cerimonia – Veder così tanta gente ci ha tirato un po' su di morale, è stato molto commovente ed emozionante. Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato e un grazie all'Amministrazione di Orzinuovi che ci è stata vicino”.
Chi ha assistito alla cerimonia è arrivato non solo da Orzinuovi e da Brescia ma da diverse province, compreso dal Piemonte. Presenti tra gli altri anche il sindaco di Idro, Aldo Armani, la vice presidente dell'Aido Brescia, Gianna Bazzana, don Emilio Merisi, sacerdote di Caravaggio e una rappresentanza del Soccorso Alpino. Quello della posa della targa è stato chiaramente il momento più intenso della giornata. “E' stato un momento molto forte, ma molto composto”. Sulla targa la scritta “Cieli blu”, una frase che il papà Andrea ripeteva spesso a Niccolò quando andavano in montagna. E presente anche il talloncino dell'Aido, in quanto Niccolò ha donato numerosi organi.

L’azienda di Mairano presso la quale lavorava gli ha dedicato un reparto

Un bellissimo gesto, nato da un’idea dei suoi ex colleghi.
E’ stato intitolato a Niccolò Guarino un reparto dell'azienda Franchini Acciai di Mairano. Quella dove, per dieci anni, aveva lavorato il giovane 30enne prematuramente scomparso lo scorso aprile.
Tutto è nato da un'idea e una richiesta dei suoi ex colleghi del capannone numero cinque quello che si occupa del controllo qualità.
I dipendenti hanno avanzato la richiesta al titolare Franchini che è stato ben felice e disponibile nel portare avanti questa cosa, dopo aver avuto il consenso dei genitori di Niccolò, Andrea e Piera presenti alla cerimonia di intitolazione.
«A lui piaceva tanto fare il tecnico del collaudo, questa era la sua seconda famiglia perché lui amava il suo lavoro – ha ricordato papà Andrea – Oggi ci avete lasciato senza parole. Ci scalda il cuore vedere che lui è qui e voi lo ricordate e vi ringraziamo immensamente».

Un ragazzo di 16 anni vive grazie al suo cuore e uno di 11 grazie al suo fegato»

E Niccolò sarà sempre con noi e con chi gli ha voluto bene non solo grazie alla targa di Idro e al reparto a lui dedicato a Mairano. Ma grazie anche e soprattutto alla sua donazione degli organi che ha salvato diverse vite.

«Carissimi Piera ed Andrea, nessuna parola può attenuare il dolore che voi e i vostri figli Giulia e Stefano, unitamente a Silvia e a tutta la vostra famiglia avete provato per la morte improvvisa di Niccolò – si legge nella lettera ricevuta dalla famiglia - In pochi attimi si è scatenato su di voi il dramma di una notizia e la disperazione per una morte assurda. Sono ancora vive, nel ricordo di medici e infermieri, la vostra dignitosa sofferenza di quei momenti e la consapevolezza della scelta di Niccolò di donare gli organi e i tessuti, perfettamente in linea, come ci avete raccontato, con il suo animo generoso nei confronti degli altri. Con la speranza che possa costituire per voi un motivo di sollievo, seppure modesto, vogliamo rendervi partecipi che un ragazzo di sedici anni vive grazie al suo cuore, un bambino di undici anni e un uomo vivono grazie al suo fegato. A un giovane uomo di trentasette anni ha ridato speranza grazie al trapianto combinato di uno dei suoi reni e del pancreas, una giovane ragazza di ventuno anni vivrà una vita libera da dialisi grazie all'altro suo rene. A breve due non vedenti riacquisteranno la vista grazie alle sue cornee e molte altre persone beneficeranno del dono dei tessuti. A voi tutti il ringraziamento della rete trapiantologica e dei riceventi per aver avuto la forza di confermare la sua scelta di generosità e altruismo in un momento così difficile».

Seguici sui nostri canali