Ghedi

Impianto troppo rumoroso: così scatta la chiusura

Si torna a parlare della discussione scoppiata tra i condòmini e i proprietari delle villette nell’hinterland di via Don Tracconaglia e via X Giornate

Impianto troppo rumoroso: così scatta la chiusura
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A Ghedi si torna a parlare della discussione scoppiata tra i condòmini e i proprietari delle villette nell’hinterland di via Don Tracconaglia e via X Giornate. Si tratta della disputa nata attorno all’impianto di riscaldamento avviato nei condomini.

Impianto troppo rumoroso: così scatta la chiusura

Tutto era iniziato quando in primavera i condòmini dei condomini della via, sfruttando il 110%, avevano eliminato molte delle caldaie delle singole abitazioni, inglobando tutto in un unico impianto di riscaldamento centralizzato reso attivo da grandi pompe di calore che, però, avevano un grande difetto: esse, durante la notte, impossibilitavano il sonno dei vicini delle villette circostanti con la produzione di rumore e vibrazioni che andava ad infestare anche il parco pubblico.
I proprietari delle villette avevano dichiarato che, a causa del fastidioso rumore, non era possibile dormire e così la discussione scoppiò. Gli abitanti delle ville furono dunque costretti a rivolgersi al Comune e ai tecnici del settore per capire come risolvere il fastidioso problema.

E’ proprio dal comune che è partita un’ordinanza chiara e precisa, un documento che ordina lo spegnimento dell’impianto centralizzato: «Si ordina di interrompere con effetto immediato il funzionamento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento fino agli interventi di bonifica acustica necessari; di produrre, entro 15 giorni, la copia dei progetti impiantistici e relazione di dimensionamento dei gruppi frigoriferi e pompe di calore; di produrre una prova di valutazione di impatto acustico, redatta sia per il periodo diurno che notturno, precisando che la verifica fornita è da intendersi come atto di attestazione di conformità dei livelli sonori prescritti dalla normativa e il rispetto al limite della zonizzazione acustica comunale».

Sono tanti i commenti nati attorno alla vicenda. C’è chi si schiera dalla parte dei proprietari delle villette dichiarando che l'inquinamento acustico non deve essere sottovalutato, e che se ci sono normative da rispettare, esse vanno seguite. Dall’altro lato, invece, c’è chi si pone dalla parte dei condòmini spiegando che grazie a quelle pompe di calore, nei condomini è stata eliminata quasi la totalità delle caldaie singole, e che questo ha contribuito a rendere l’aria più pulita. Inoltre molti hanno anche dichiarato che se agli altri abitanti dà fastidio il rumore, che si mettano i tappi!

Ma è davvero questo il modo corretto di ragionare? Il sindaco Federico Casali ha subito ufficializzato l’ordinanza: quando c’è di mezzo la salute, niente ha più importanza. Ora non resta che aspettare e vedere se i condòmini faranno ricorso o meno.

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