Il caso

"Sospendiamo la Ztl e parliamone": Rovato vivibile dà voce ai cittadini

Anche i commercianti del centro sono intervenuti all’incontro pubblico organizzato in piazza Cavour

"Sospendiamo la Ztl e parliamone": Rovato vivibile dà voce ai cittadini
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"Qual è la condizione essenziale del dialogo? È la capacità di porsi dal punto di vista dell’altro", ha scritto il filosofo Paolo Flores d'Arcais. Vero, verissimo: ma se al tavolo manca la controparte, allora il dialogo diventa a senso unico.

"Sospendiamo la Ztl e parliamone": Rovato vivibile dà voce ai cittadini

L’incontro, molto partecipato, di mercoledì sera sotto i portici di piazza Cavour sul tema della Ztl e della viabilità promosso dal gruppo di cittadini Rovato vivibile, ha previsto diversi interventi: hanno preso il microfono i consiglieri di minoranza Stefano Fogliata (Rovato Domani) e Renato Bonassi (RovatoW), ma anche Angelo Bergomi, ex vicesindaco e volto noto del Pd rovatese, Fulvio Baresi, imprenditore locale, alcuni commercianti del centro, i residenti e in generale chiunque volesse esprimere il suo pensiero. Una voce, però, è mancata: quella della maggioranza, ossia di chi ha voluto e introdotto le misure, che non ha raccolto l’invito a partecipare alla serata.

In apertura ha preso la parola Licia Lombardo, che ha presentato il gruppo di cittadini, nato appunto per rendere Rovato più vivibile ("Non perché adesso non lo sia", ha precisato), e invitato i presenti al rispetto reciproco: "Il tema non è solo la piazza, ma la viabilità della nostra città. Terremo traccia di quello che sarà detto stasera", ha assicurato.

Fogliata, affiancato dal collega in Consiglio Matteo Buizza, ha mostrato delle foto storiche e portato l’attenzione su alcune criticità: «Non c’è un cartello che indichi piazza Cavour, manca una segnaletica che la valorizzi», ha esordito, leggendo poi le motivazioni contenute nella delibera, datata luglio 2022, con sui si approvava la Ztl. Nel documento, l’esigenza di limitare il traffico era motivata con due ordini di ragioni: da un lato, "l’afflusso di veicoli crea disturbo e pericolo», dall’altro, la «necessità di salvaguardare il patrimonio storico e architettonico". "Non si capisce quale sia la reale motivazione", ha lamentato. Il costo? "Più di 100mila euro, tutti a carico delle tasche dei cittadini. Ma la questione è la viabilità del centro: perché si tiene fuori dal disegno via Lamarmora? O si ripensa la viabilità del paese con un piano del traffico sensato, oppure si va avanti a pezzetti e ripensamenti. A breve il Comune spenderà 100mila euro per l’illuminazione della piazza, senza avere una visione chiara di ciò che diventerà", ha concluso.

Baresi ha contestato alcuni interventi realizzati (il ponte sugli Spalti, «inaccessibile ai disabili» e il mercato coperto), esprimendo l’auspicio che il mercato possa tornare in centro.

La voce dei commercianti

E’ toccato a Gabri Marini, membro del gruppo Rovato vivibile, moderare i successivi interventi. Bonassi, affiancato dal consigliere Andrea Giliberto, ha evidenziato che «manca un senso di comunità. Noi abbiamo proposto di usare la Ztl solo quando ci sono degli eventi in piazza, cambiando il senso di marcia in via Montebello. Abbiamo presentato anche un progetto per incentivare gli acquisti presso i commercianti locali. Chiediamo che la Ztl sia sospesa e si crei un tavolo di confronto».
Angelo Bergomi ha portato l’attenzione sulla pericolosità di alcune strade rovatesi: "Il 42% dei cittadini abita a sud della statale: avrei speso più volentieri 100mila euro per uno studio dei flussi del traffico. Dallo scontro può nascere l’incontro e una soluzione: ma il Piano urbano della mobilità sostenibile deve riguardare tutta la viabilità, bisogna considerare anche il traffico indotto dalla Ztl".

A provare a sintetizzare la voce dei commercianti sono stati Marcello, che da tre anni gestisce un’agenzia in piazza, e Mary, titolare di un bar. «Una piazza è fatta della gente che la vive, e la gente la vive se ci sono le attività che offrono dei servizi. Ma la Ztl fa scappare le persone, e se le attività iniziano a spostarsi, la piazza muore. Ciascuno di noi ha investito, se la piazza si svuota ci perdiamo tutti: non solo noi commercianti, ma tutto l’indotto», ha spiegato il primo. "La Ztl ci ha arrecato un danno, un calo di clientela: sicuramente il parcheggio abusivo era un problema ma non si risolve chiudendo la piazza. Auspichiamo una segnaletica più chiara: tanti clienti non sanno come muoversi", ha aggiunto la seconda. Ivano, residente in piazza, l’ha definita "il corpo centrale della viabilità: affrontare le cose un pezzo per volta ci fa perdere la visione d’insieme".

La proposta? Un’assemblea pubblica in Comune, per valutare insieme le alternative, ma anche la creazione di un tavolo di confronto.
Intanto, i commercianti de centro, su richiesta del Comune, hanno commissionato a un architetto un progetto per il miglioramento della piazza, pagandolo di tasca loro, proprio con l’obiettivo di aprire un dialogo. La speranza è che, dall’altra parte, qualcuno risponda.

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