Garda

La stagione entra nel vivo ma mancano i collaboratori

L’estate 2024 ormai è iniziata ma tantissimi locali sul Garda sono ancora alla ricerca di personale stagionale che però non si trova

La stagione entra nel vivo ma mancano i collaboratori
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La stagione entra nel vivo ma mancano i collaboratori.

L'appello

Estate è anche sinonimo di lavoratori cosiddetti stagionali, soprattutto nelle località turistiche come il lago di Garda.

Un’opportunità che solitamente tendono a cogliere al volo studenti e giovani per pagarsi gli studi o, più genericamente, per «arrotondare». Una tendenza che, però, si sta affievolendo. Il trend in decrescita, da questo punto di vista, ha iniziato a manifestarsi soprattutto nel periodo post Covid quando, dopo mesi di inattività, da un lato i locali non erano in grado di sobbarcarsi la spesa di nuovo personale del quale, spesso, a causa anche delle restrizioni che si sono protratte nel tempo, non ve ne era bisogno.

Tale stato di cose, accompagnato da un più generale mutamento nel tessuto sociale, ha comportato il delinearsi di una situazione critica, il quale risultato lo si vede girando tra i locali sulle quali vetrine compare la scritta: «Cercasi collaboratori per la stagione». Come fare? Secondo Andrea Maggioni, coordinatore di Confesercenti Lombardia Orientale per il Lago di Garda, è necessario anche offrire una narrazione di qualità relativa al lavoro stagionale, capace cioè di spiegare di cosa davvero si tratti, evitando così che i potenziali lavoratori rimangano ingabbiati in erronee convinzioni stereotipate.

Andrea Maggioni

«Collaborare in un bar, un ristorante, un hotel o un campeggio per la stagione 2024 - ha spiegato -  non significa portare un piatto al tavolo o essere sfruttati, significa fare una esperienza umana e professionale che consentirà di conoscere migliaia di persone, affinare uno o due lingue straniere, affacciarsi al mondo del lavoro e acquisire un bagaglio di competenze che consentirà di girare il mondo».

Il problema è anche strutturarle: «In Italia ci sono pochi Istituti Alberghieri rispetto al resto d’Europa - prosegueMaggioni - Se è vero che il turismo è il petrolio d’Italia, ecco, allora occorre rimettere al centro della formazione dei nostri ragazzi l’Istituto Alberghiero, aggiornando i piani di studio e rendendolo sempre più vicino al mondo del lavoro».

Da parte di coloro che vivono di turismo l’obiettivo è quello di offrire ai propri clienti il meglio, in questo caso mettendo la persona giusta al posto giusto. Il cliente, in questo modo, non porterà con se solo il ricordo delle meraviglie del lago di Garda ma anche della speciale accoglienza riservategli. Tra gli ostacoli che si frappongono tra collaboratori e lavoro stagionale, i giorni e gli orari di lavoro:  «Spesso si presentano presso le nostre attività possibili collaboratori scarsamente motivati e con poca propensione a voler lavorare la sera e nel fine settimana».

La buona notizia e che ben fa sperare in un ritorno dei collaboratori stagionali riguarda il recente rinnovo del Contratto Nazionale del Commercio con aumenti nelle retribuzioni dei collaboratori per i prossimi anni ed un aumento delle tutele, dall’altro un maggiore sforzo economico da parte di migliaia di operatori del settore: «Ora auspichiamo che questa iniezione di liquidità attraverso le buste paga possa servire per sorreggere i consumi di bar, ristoranti, negozi ed alberghi».

Indagine Excelsior di Unioncamere

Fermo restando che si possa sempre migliorare e che anzi, un miglioramento sia auspicabile in questo senso, la consolazione è che possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e quindi sperare in un futuro migliore. Il tutto grazie ai dati dell’indagine Excelsior di Unioncamere per la Provincia di Brescia in relazione alla crescita dell’occupazione. In sostanza nel periodo marzo/maggio di quest’anno si contano 35.240 unità in più di cui 12.500 nel mondo del commercio, della somministrazione e della ricettività alberghiera. Nel 2023 erano 33.130 unità di cui 10.890 nei tre settori in questione. Insomma un incremento delle unità occupate nel mondo del commercio, della somministrazione e della ricettività alberghiera di oltre il 14% in 12 mesi. Nel 25% dei casi le entrate hanno carattere di stabilità, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 75% saranno a termine. Oltre il 17% delle imprese Bresciane prevede di assumerecollaboratori nei prossimi mesi: «Ora tocca al Governo procedere alla riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei nostri collaboratori – ha chiosatoMaggioni –  le imprese hanno già dato».

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