Cura dei denti

Perdita degli impianti dentali in odontoiatria

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente interesse nei confronti dell’implantologia divenuta pratica di routine nella maggior parte degli studi dentistici grazie alle costanti innovazioni in campo odontoiatrico.

Perdita degli impianti dentali in odontoiatria
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L’attenzione verso la protesi fissa su impianti è in costante aumento soprattutto a causa della diffusione capillare di offerte commerciali e campagne pubblicitarie che offrono prestazioni sicure e immediate con costi inspiegabilmente bassi; purtroppo è in aumento anche il numero di pazienti che sviluppano problemi legati a questi impianti come ascessi, fratture, perdite precoci. Abbiamo chiesto al dott. Giulio Conti di illustrarci i motivi legati a questi sempre più frequenti insuccessi.

Il dott. Giulio Conti è specialista in chirurgia orale e ortognatodonzia, dottore di ricerca in implantologia, nonché coordinatore di Visione Forense, il primo network italiano per le consulenze medico-legali in odontoiatria.

“Oggi il paziente viene visto troppo spesso come un cliente che deve acquistare un prodotto, cercando di attrarre la sua attenzione con prezzi accattivanti, senza tener conto della reale qualità della prestazione erogata e dei materiali utilizzati.

È fondamentale per il clinico conoscere lo stato di salute generale del paziente e valutare le condizioni del cavo orale prima di approcciare qualsiasi terapia.

Inoltre è importante sapere che gli impianti non sono per tutti: esistono delle controindicazioni relative come per esempio la malattia parodontale non trattata e il fumo che molto spesso non vengono considerate come fattori di rischio. Accade invece che vengano sacrificati denti sani o salvabili per poter inserire 4 o 6 impianti e riabilitare un’intera arcata, mascellare o mandibolare, a completo discapito della salute del paziente. Nella nostra pratica clinica quotidiana assistiamo a un numero sempre più crescente di pazienti che si rivolgono a noi per una valutazione medico-legale perché il dentista ha estratto denti che potevano essere curati, per inserire degli impianti che poi vengono persi: questo, oltre a non essere deontologico, è anche penalmente perseguibile.

Sempre più pazienti si rivolgono all’avvocato e al medico-legale perché stati sottoposti a interventi senza le corrette indicazioni. Questo accade per ragioni prettamente economiche basate sul risparmio di tempo, di numero di sedute, di materiale, a fronte di un incasso immediato. Il paziente viene illuso che togliere i denti e mettere gli impianti sia la soluzione più economica e duratura, quando in realtà è la conservazione degli elementi dentari naturali il vero successo delle cure di un dentista capace.

Ci vuole dire che è meglio il dente dell’impianto?

Sì, perché il dente naturale con il suo legamento parodontale impedisce la perdita di osso, mentre l’impianto è soggetto al fenomeno della perimplantite cioè la progressiva perdita di osso intorno all’impianto stesso che causa il fallimento della riabilitazione protesica e che accade con una percentuale non così bassa come gli slogan vogliono farci credere. Il paziente deve essere istruito in maniera chiara sui rischi connessi all’intervento: non basta inserire gli impianti e la protesi in un’unica seduta se poi non c’è un percorso di preparazione e di mantenimento con follow-up programmato.

Spesso l’impianto viene garantito a vita, ma quanto dura un impianto?

Offrire la garanzia a vita è un’altra manovra commerciale. La Letteratura Scientifica Internazionale risponde a tutti i dubbi con revisioni sistematiche e meta-analisi che confermano una sopravvivenza degli impianti nel cavo orale di circa il 93% dei casi a dieci anni, che scende sotto il 90% per i soggetti con età oltre i 65 anni.

Parliamo di qualità: gli impianti sono tutti uguali?

A rispondere a questa domanda, l’ing. Luigi Paracchini, consulente scientifico in ambito dentale e biomeccanico, CEO della INGEO società d’ingegneria che opera in ambito della progettazione industriale mediante sistemi CAD-CAM e CAE.

Gli impianti dentali non sono tutti uguali e alcuni sono più adatti a risolvere una problematica piuttosto che un’altra. Esistono per questo differenze significative in termini di materiali, design, e tecniche di fabbricazione che influenzano la loro qualità e costo. Gli impianti dentali offrono una soluzione efficace per la sostituzione dei denti mancanti, ma non sono esenti da rischi. Le loro prestazioni dipendono quindi dalla qualità dei materiali, dalla competenza del dentista, e dalla cura del paziente. È essenziale scegliere impianti di alta qualità e seguire attentamente le raccomandazioni del proprio dentista per garantire il successo a lungo termine.

Perchè gli impianti falliscono?

Quando un impianto dentale fallisce è importante determinare la causa esatta del problema per attribuire la responsabilità. Questa può ricadere sul dentista se vi sono errori nella valutazione del paziente, nella pianificazione del trattamento o nella procedura chirurgica. Se il problema, invece, è legato alla qualità dell'impianto stesso, la responsabilità può ricadere sul produttore. Difetti di fabbricazione o materiali non conformi agli standard possono essere motivo di fallimento. Non meno importante è anche la responsabilità del paziente qualora non si attenga alle istruzioni post-operatorie o abbia una scarsa igiene orale.

Gli impianti si possono rompere?

La frattura di un impianto non è un evento così raro. Uno dei motivi principali per cui un impianto può rompersi è l'uso di materiali di bassa qualità. Gli impianti dentali sono solitamente fatti di titanio, compatibili con i tessuti biologici e per questo resistenti. Tuttavia, impianti di bassa qualità possono non avere la stessa resistenza. L'errato posizionamento dell'impianto può compromettere la sua integrazione con l'osso mascellare o mandibolare. Se l'impianto non è adeguatamente inserito, può portare a una distribuzione ineguale delle forze masticatorie, causando stress eccessivo e pertanto una potenziale rottura. Non bisogna dimenticare anche che un carico masticatorio può provocare fratture o usura accelerata dell'impianto.

Come può il paziente tutelarsi?

Il paziente deve rivolgersi a un professionista aggiornato sia nella formazione che nella tecnologia, che spieghi in maniera esaustiva il percorso terapeutico supportato da esami radiografici mirati e solo dopo aver effettuato una visita medico-specialistica approfondita. La scelta non deve ricadere sul prezzo del volantino o dell’offerta proposta sui social.

Dott. Conti ci parli di Visione Forense, il network che coordina

Visione Forense è una realtà unica nel suo genere, è un team clinici di alto profilo professionale, medici legali e odontoiatri forensi, che coopera in sinergia nelle consulenze medico-legali in odontoiatria.

La nostra è una gestione multidisciplinare, in quanto la preparazione del singolo perito, in seguito alla rapida evoluzione nel campo medico e dentale, non è più sufficiente per offrire un quadro completo del problema al paziente e questo può causare errori giudiziari. Il lavoro di squadra dei nostri specialisti è il solo approccio che può garantire un’idonea formulazione di giudizi obiettivi e scientificamente corretti.

Noi seguiamo tutti gli aspetti della prevenzione e della gestione del contenzioso in odontoiatria, supportando i pazienti e gli avvocati nelle consulenze tecniche di parte, nella valutazione del danno, nelle perizie e in tutte le altre delicate fasi legali e cliniche.

Siamo ora presenti con i nostri professionisti in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige e Puglia e confidiamo di allargare presto il nostro gruppo anche ad altre regioni.

www.periziedentali.com

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