Mezzo milione dal superbonus, ma lavori mai eseguiti: quattro denunciati
Il caso, scoperto dagli agenti del Monte Orfano, è collegato al cantiere fantasma scoperto a inizio marzo: a essere denunciati sono stati gli stessi professionisti
A inizio marzo avevano portato alla luce una frode fiscale da più un milione di euro, nascosta dietro i ponteggi fasulli di un cantiere fantasma a Cologne. Un'indagine certosina, condotta dagli agenti del Comando di Polizia Locale del Monte Orfano, da cui avevano preso il via altri controlli che nei giorni scorsi hanno permesso di scoprire un'altra frode di circa 500mila euro, già erogata e valere sui fondi del Superbonus.
Mezzo milione dal superbonus, ma lavori mai eseguiti
Stessa storia, stesso luogo (Cologne), stessi attori: a finire nei guai, infatti, sono state le stesse persone coinvolte nella precedente indagine. Un amministratore condominiale residente in Franciacorta, l'ingegnere che ha asseverato e certificato l'esecuzione dei lavori, il legale rappresentante della ditta esecutrice incaricata e, in aggiunta, il commercialista che ha presentato le dichiarazioni per ottenere il credito all'Agenzia delle Entrate, questi ultimi tutti residenti a Messina. Coordinati coordinati dal comandante Luca Leone, in collaborazione con l'Ufficio Tecnico del Comune e l'Agenzia, gli agenti hanno infatti controllato altri due condomini in paese dove, stando alle dichiarazioni dell'amministratore, erano stati eseguiti dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione. Lavori che, tuttavia, sono rimasti solo sulla carta.
Invece che locali e impianti moderni e rinnovati, durante il sopralluogo la Locale è trovata di fronte della strutture ancora in pessime condizioni, con tanto di infiltrazioni d'acqua visibili dall'esterno e sull'intonaco di rivestimento.
Quattro denunce
I quattro professionisti sono stati quindi denunciati: ora risponderanno in concorso e per eato continuato di falsa attestazione fraudolenta e false informazioni sul progetto eseguito (che prevedono fino a cinque anni di reclusione e una multa fino a 100mila euro, aumentata per la gravità dei fatti, falsa attestazione a pubblico ufficiale (prevista la reclusione fino a due anni) e utilizzo di documenti e fatture per operazioni inesistenti: un reato tributario che prevede la reclusione da quattro a otto anni.