"Boomers", lo spettacolo di Marco Paolini in scena al Gran Teatro Morato
Con lui sul palco la cantautrice Patrizia Laquidara, in scena anche Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini
"Boomers", lo spettacolo di Marco Paolini in scena al Gran Teatro Morato di Brescia.
Al Gran Teatro Morato di Brescia va in scena Boomers
Lo spettacolo “Boomers” di e con Marco Paolini insieme alla cantautrice Patrizia Laquidara andrà in scena al Gran Teatro Morato di Brescia il prossimo 9 aprile 2025 (ore 21:15). Oltre ai due artisti in scena anche Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini.
Nel dettaglio
Lo spettacolo nasce dall’esperienza di un autore che ha fondato sulla memoria una parte importante del suo lavoro e oggi si interroga su quali siano le risposte possibili del teatro (luogo della finzione e della rappresentazione per vocazione) ad un mondo in cui esperienze virtuali e reali sono sempre più mescolate senza gradi di separazione netti.
La musica ha un ruolo molto importante, con un piccolo ensemble di musicisti guidato da Patrizia Laquidara, una delle voci più intense e liriche della musica “leggera”, figura inafferrabile, poliedrica e brillante della musica d’autore contemporanea. Sul palco la Laquidara prenderà le sembianze di Jole, personaggio mitico degli Album, ex partigiana, ex prostituta, gestiva e gestisce il bar-centro-del-mondo attorno al quale tutte le storie si snodano. Marco Paolini, narratore dà corpo e voce al coro dei personaggi delle storie del bar della Jole.
Lo spettacolo
Boomers è una ballata teatral-cybernetica, un nuovo album di racconti dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”, all’interno del quale Nicola - alter ego/avatar di Marco Paolini - ritorna di nuovo giovane nel suo posto-rifugio, il famigerato bar della Jole, per poter rievocare e rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale.
Come fosse un moderno affresco in 8 bit di un mondo nuovo in costruzione, ci si trova a guardare la scena che si svolge sotto un pilone di un ponte autostradale, che passa da un’inaugurazione ad un’altra senza alcuna manutenzione. Sotto al ponte il centro del mondo, il bar della Jole, padrona dell’avvicendarsi di storie e relazioni tra Nicola, clienti abituali e lunatici matti della piazza. Regina lucente per quella fauna di umanità scalcagnata che nei tempi bui in cui vive trova, anche nella luce più fioca, una stella polare cui appoggiarsi, per alleviare la solitudine, almeno fino al giorno dopo.
Boomers è anche la storia di un dialogo tra generazioni interrotto, un rapporto padri e figli sfilacciato che si tenta di riallacciare nella realtà ricostruita in un mondo virtuale. Un personale paradiso ideale composto da ricordi e accadimenti storici che nel loro innestarsi, senza ordine cronologico veritiero, creano un Frankenstein narrativo che vive grazie ai racconti-resoconti delle esperienze di gioco che Nicola compie in questo universo creato dal figlio, programmatore di realtà virtuale per una società di videogiochi internazionale.