Erbusco

"Interventi sulle scuole? La mia soddisfazione": il fine mandato di Ilario Cavalleri

L’intervista al sindaco Ilario Cavalleri dopo l’ultimo Consiglio prima delle elezioni

"Interventi sulle scuole? La mia soddisfazione": il fine mandato di Ilario Cavalleri
Pubblicato:

di Stefania Vezzoli

In meno di 4 minuti e mezzo si è risolta giovedì scorso quella che dovrebbe essere l’ultima (salvo sorprese dell’ultimo minuto) seduta del Consiglio comunale sotto la guida del sindaco Ilario Cavalleri.

"Interventi sulle scuole? La mia soddisfazione": il fine mandato di Ilario Cavalleri

Una maggioranza che, nel suo secondo mandato, ha amministrato senza minoranza (alle elezioni 2019 partecipò solo la lista targata Erbusco Futura) e che ora si appresta a scendere in campo con un nuovo leader (il vicesindaco Mauro Cavalleri).

«Ringrazio la popolazione che ci ha votato e tutti voi: siamo stati un gruppo coeso», ha commentato il primo cittadino al termine del Consiglio, che ha visto sul tavolo il rendiconto di gestione 2023, le tariffe della tassa rifiuti, il nuovo regolamento per i matrimoni civili e l’adeguamento dello statuto della scuola dell’infanzia San Giuseppe.

«A nome di tutto il gruppo e della lista Erbusco Futura vogliamo ringraziare il sindaco che per dieci anni ci ha guidato: abbiamo lavorato bene per il Comune e per i cittadini», ha spiegato Fabrizio Pagnoni, consigliere delegato alla Cultura. Parole che esprimono la stima e la gratitudine nei confronti di Ilario Cavalleri, che ha scelto di non ripresentarsi (sebbene avrebbe potuto farlo) per lasciare spazio ai giovani e ha accettato di rispondere a qualche domanda per stilare un bilancio di fine mandato.

Dopo dieci anni di Amministrazione, qual è la soddisfazione più grande?

Sicuramente quanto fatto per le scuole: siamo riusciti a intervenire su tutti e tre i plessi della primaria e stiamo realizzando le nuove scuole medie. La maggior parte delle risorse le abbiamo investite su questi progetti, anche se ce ne sono stati tanti altri di rilievo: la sede del Consorzio, quella per la Protezione Civile e i mezzi comunali. Poi ci sono le cose che si vedono meno. La cultura, il sociale: temi per cui ho delegato, perché ciò che conta è la squadra».

Quindi Erbusco Futura cambia volto ma non la sostanza?

«Per vincere un Campionato serve una squadra che funziona e lo stesso vale per le elezioni. L’avventura di Erbusco Futura è cominciata su iniziativa di un gruppo di ragazzi che in questi dieci anni sono maturati molto e adesso hanno la possibilità di proseguire».

Qualche rimpianto?

C’è qualcosa da finire o da fare, ma le opere stanno andando avanti. In campagna elettorale non faremo inaugurazioni, ma mi piacerebbe organizzare quella del parco di Villa dedicato al dottor Piersandro Torri, condividendo questo momento con tutti i candidati.

In sospeso c’è anche il «divorzio» da Cogeme: a che punto è la vicenda?

Siamo entrati in contenzioso. Cogeme è una società di diritto privato detenuta da soggetti pubblici, loro ritengono che non possiamo uscire mentre noi riteniamo che, visto che la società non fa nessun servizio, hanno l’obbligo di liquidarci. E’ una questione di principio. Ci siamo attivati per la nomina del collegio arbitrale, il punto chiave è capire se abbiamo il diritto di essere liquidati oppure no.

In dieci anni le difficoltà non sono mancate: la pandemia, ma anche ad esempio l’addio delle suore alla materna San Giuseppe, che ha rischiato di chiudere. Come siete riusciti ad affrontarle tutte e a risolverle positivamente?

Fondamentale è stato porre sempre al centro delle scelte il benessere della nostra comunità. Se avessimo lasciato chiudere la materna, i residenti sarebbero insorti. Quindi abbiamo intrapreso un percorso, condiviso con le suore, che ci ha permesso di usufruire dell’immobile per 25 anni. Adesso però bisogna valutare bene gli interventi necessari per adeguare la struttura, decidere se vale la pena investire su quell’immobile o pensare a un’altra soluzione. Questa è una delle sfide future.

Il paese, comunque, in un decennio ha cambiato volto e sono state realizzate opere per 30 milioni di euro: il tutto con un bilancio florido!

Sì, il bilancio è in ordine e in cassa ci sono risorse pronte da essere utilizzate. Il paradosso è che abbiamo partecipato a dei bandi per ottenere dei finanziamenti, ad esempio per ristrutturare l’immobile in cui vorremmo trasferire la biblioteca, e non li abbiamo ottenuti proprio perché il bilancio è a posto. E’ assurdo!.

Il progetto della Concert Hall, dopo tante polemiche, è naufragato. Le dispiace?

Il mio rammarico è che non sia mai stato nemmeno discusso dagli enti superiori. Non si è ragionato se la Franciacorta potesse averne bisogno. Io non so dire se fosse sostenibile, penso sia stato sbagliato non averlo preso in considerazione a priori, senza valutare un’altra collocazione.

Seguici sui nostri canali