Greta e Umberto: depositate le motivazioni del processo d'Appello
Evidenziato lo stato di "stato di ubriachezza – ebrezza degli imputati", inoltre l'imbarcazione avrebbe viaggiato a circa venti nodi, cioè quattro volte superiore a quanto consentito dalla legge di notte
Sono state depositate le motivazioni del processo d'Appello a carico di Christian Teismann e Patrick Kassen per il tragico incidente nautico nel quale persero la vita Greta e Umberto.
Greta e Umberto: le motivazioni del processo d'Appello
La Corte d'Appello il 19 gennaio scorso ha confermato totalmente la sentenza di primo grado. La sentenza è stata letta in aula nel tribunale di Brescia alla presenza dei due manager tedeschi Patrick Kassen e Christian Teismann e dei familiari delle vittime. La pena prevista per loro in primo grado è stata rispettivamente di quattro anni e sei mesi e due anni e undici mesi. Il 20 ottobre scorso ha preso il via il processo di secondo grado, il 28 novembre erano attese le repliche e la sentenza. Il tutto è stato rinviato a gennaio 2024 a causa dell'assenza di un giudice. Nel corso del processo di secondo grado per la morte di Greta Nedrotti (25 anni) e Umberto Garzarella (36 anni) deceduti la sera del 19 giugno 2021 travolti su un'imbarcazione in legno da un potente motoscafo nelle acque lacustri davanti a Salò , l 'accusa aveva chiesto la conferma della sentenza impugnata. Quest'ultima risale al marzo 2022 e prevede per Patrick Kassen, che si trovava al timone del motoscafo, quattro anni e sei mesi e per Christian Teismann il proprietario, due anni e undici mesi. Entrambi ritenuti responsabili di omicidio colposo. Nella seconda parte dell'udienza le difese avevano invece chiesto l'assoluzione per i loro assistiti.
Cosa è emerso
Ad emergere in maniera particolare dalle motivazioni è lo «stato di ubriachezza – ebrezza degli imputati». La Corte ha infatti classificato come «infondate» le azioni della difesa volte a contestare quanto sostenuto in primo grado dal tribunale, cioè il fatto che i due manager tedeschi fossero in condizioni di ebbrezza o ubriachezza. La posizione della Corte è motivata da una serie di testimonianze così come da immagini scattate con il cellulare nelle quali i due imputati vengono immortalati mentre brindano con bicchieri di vino.
Altro aspetto che è emerso nella lettura delle motivazioni riguarda la ricostruzione della dinamica del sinistro. Un aspetto di assoluto rilievo in questo senso, riguarda la velocità alla quale viaggiava il Riva Aquarama: secondo le ricostruzioni accusatorie, infatti, l'imbarcazione avrebbe solcato le acque del bacino lacustre benacense prima del tragico impatto contro il gozzo di legno con a bordo Greta e Umberto , ad una velocità di circa venti nodi, cioè quattro volte superiore a quanto consentito dalla legge nelle ore notturne.