Montichiari: sempre più vicini alla Coverciano del ciclismo
Un progetto che comprende una palazzina dei servizi e un ciclodromo. I lavori dovranno terminare nel 2026
Lunedì mattina si è riaperta la questione del Velodromo di Montichiari con una riunione avvenuta tra il Primo Cittadino di Montichiari Marco Togni e i vertici della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni e il suo segretario Marcello Tolu.
Montichiari: sempre più vicini alla Coverciano del ciclismo
Quella del velodromo «Fassa Bortolo» è una storia molto lunga e complessa iniziata nel luglio 2018, giorno in cui l’edificio è stato sequestrato dalla Prefettura di Brescia a causa di alcune mancanze tra cui quella del certificato antincendio. Con il trascorrere degli anni e la risoluzione di alcune problematiche, il velodromo è diventato la seconda casa della Nazionale Italiana l’unica privilegiata che può accedere alla struttura e usufruirne.
Con la riunione avvenuta a inizio settimana si è probabilmente messo un punto a questa complicata vicenda voltando pagina verso nuovi progetti tra cui quello della creazione di un Centro del Ciclismo con la palazzina dei servizi e il ciclodromo.
«Stiamo facendo i passaggi necessari per affidare in futuro, dopo le necessarie verifiche preventive, la gestione del velodromo alla FCI, la Federazione Ciclistica Italiana. Prima è importante e necessario ottenere il dissequestro della struttura che ad oggi è aperta in deroga solo alla Nazionale Azzurra in vista delle Olimpiadi. Io e la FCI stiamo solo parlando e verificando se le nostre idee sono fattibili. L’idea sarebbe quella di definire l'affidamento della gestione del Velodromo e far divenire così Montichiari la «Coverciano del ciclismo» perché, come nel calcio, sarà il Centro Nazionale della Federazione Ciclismo. Oltre agli allenamenti degli atleti della nostra Nazionale, come in passato, il velodromo sarà aperto alle altre squadre nazionali ma sarà a disposizione anche delle squadre e associazioni provinciali e regionali. Abbiamo pensato anche agli amatori che potranno tornare a «girare» sulla pista di legno. – spiega il Sindaco Marco Togni – La nuova palazzina dei servizi ospiterà oltre ad alcuni alloggi, un centro di medicina sportiva, biomeccanico e di posizionamento. Il velodromo essendo una struttura chiusa e non influenzata dagli eventi atmosferici è quindi ideale per tenere monitorate le prestazioni degli atleti. Il nuovo ciclodromo a fianco, sarà un circuito aperto a tutti. Lì i bambini e i ragazzi potranno avviarsi al ciclismo in totale sicurezza tramite apposite scuole senza incorrere nel pericolo della strada.»
I progetti e il loro valore complessivo
La palazzina dei servizi e il ciclodromo sono due progetti che raggiungono un valore complessivo di 4 milioni di euro finanziati con la partecipazione al bando PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il programma di costruzione e sistemazione dovrà essere terminato entro il 2026. Ma una domanda sorge spontanea: se l’Amministrazione Comunale cambierà a seguito delle elezioni di giugno 2024, il progetto proseguirà? Il futuro del velodromo sta chiaramente a cuore al Sindaco Togni che sui social dichiara:
«Noi, con le nostre amministrazioni, al velodromo abbiamo sempre creduto e oggi ancor più di allora. Peccato che qualcuno nel passato, rivolgendosi più volte alla FCI abbia apertamente fatto intendere che il Velodromo poteva anche essere chiuso.»
Certamente la dichiarazione fa riferimento al passato, ma nessuno può effettivamente sapere se l’eventuale futuro sarà similare o diverso a quel che, prima di Togni, è stato.