frode fiscale

Cologne: un milione dal Superbonus, ma i lavori non sono mai stati eseguiti

A scoprire la frode sono stati gli agenti della Polizia Locale durante alcuni controlli incrociati: denunciato l'amministratore condominiale, l'ingegnere e il titolare della ditta

Cologne: un milione dal Superbonus, ma i lavori non sono mai stati eseguiti
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I ponteggi c’erano, o almeno qualcosa che vi assomigliasse, così come le carte e la richieste del contributo, più un milione di euro, a valere sul Superbonus. Soldi che, per fortuna, non sono mai stati intascatati dai tre delinquenti (l’amministratore condominiale, l’ingegnere e il titolare della ditta che avrebbe dovuto realizzare l’intervento), scoperti dalla Polizia Locale e denunciati per falsa attestazione.

Le indagini e il «cantiere fantasma»

Il «cantiere fantasma» è stato scoperto a Cologne, non lontano dal centro storico, ma le indagini degli agenti del Monte Orfano, coordinati dal comandante Luca Leone, sono partite da alcune verifiche che nei mesi scorsi hanno portato alla luce alcuni casi di abuso edilizio nel Comune limitrofo di Coccaglio. I controlli incrociati con i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate successivamente hanno condotto alla porta di un complesso residenziale, amministrato da un 40enne residente in Franciacorta e recentemente interessato da un intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico. Almeno secondo la dichiarazione di avanzamento lavori depositata presso l’ufficio Tecnico (che ha collaborato all’indagine) dall’ingegnere incaricato del progetto, un 60enne di Messina.

Una prima occhiata, però, è stata sufficiente per capire che l’intervento non era mai stato eseguito. I pochi ponteggi posizionati all’esterno dei due condomini del complesso, forse come copertura, mascheravano maldestramente un inganno svelato in poco tempo una volta raccolta anche la testimonianza degli inquilini. Non solo caldaie, infissi e tutti gli altri impianti non erano mai stati sostituiti, ma le dichiarazioni indicavano anche opere effettuate in alcuni locali interrati delle palazzine che nemmeno esistevano. L’utilizzo dei droni in forza alla Polizia Locale, inoltre, ha permesso di estendere il controllo anche sui tetti degli edifici, riscontrando anche in quel caso l’assenza di qualsiasi attività di manutenzione.

Tre denunce

Nei giorni scorsi gli agenti e il comandante Leone hanno formalizzato la denuncia nei confronti dell’amministratore condominiale, dell’ingegnere delegato che aveva firmato e depositato gli atti per l’erogazione della sovvenzione statale e il anche il titolare della ditta incaricata dei lavori, anche lui di Messina, che dovranno rispondere penalmente per le false dichiarazioni contenute negli atti depositati all'Agenzia Entrate di Brescia per ottenere i fondi del Bonus 110, per la precisione 1.100.000 di euro. Fortunatamente, il tentativo di frode non è andato a segno, dal momento che il tutto è stato scoperto prima che il contributo venisse erogato.
Come previsto dal Decreto Rilancio (poi convertito in legge), i tre rischiano la reclusione da due a cinque anni e una multa fino a 100.000 euro, aumentata per la gravità dei fatti, oltre che dalla frode fiscale ai danni dello Stato.

Le operazioni a Coccaglio

Come già anticipato, l’operazione si incastona in una più ampia attività in materia di reati edilizi condotta in collaborazione con la Procura di Brescia e partita dal territorio di Coccaglio, dove nelle scorse settimane sono stati riscontrati locali abusivi in alcune aziende, costruiti senza autorizzazione e utilizzati per fini commerciali. Ai proprietari, già denunciati, è stata notificata anche l’ordinanza di demolizione delle opere e di ripristino dei luoghi.

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