Strage di piazza della Loggia, processi a rischio per nuovi rinvii
Il prossimo 28 maggio è atteso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dei cinquant'anni dall'accaduto
Strage di piazza della Loggia, processi a rischio per nuovi rinvii.
Processi a rischio
Strage di piazza della Loggia, a rischio i processi. Il prossimo 29 febbraio 2024, infatti, si terrà la prima udienza a carico di Roberto Zorzi che potrebbe chiudersi con l'elenco delle parti civili e dei testimoni. Questi ultimi sarebbero non meno di 100. Previsto, inoltre, un rinvio probabilmente in estate. Nel frattempo, il prossimo 28 maggio, in occasione dell'anniversario della strage di piazza Loggia (28 maggio 1974) il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Brescia.
Resta il problema dei processi in stand by: quello a carico del veronese, oggi cittadino americano, Roberto Zorzi, rischia di subire un rinvio. Mentre quello a Marco Toffaloni il 7 marzo al tribunale dei minori potrebbe essere ulteriormente fatto slittare.
Strage di piazza Loggia
La mattina del 28 maggio 1974 una bomba collocata in un cestino di rifiuti presente nella piazza Loggia era esploso proprio mentre era in corso il comizio del sindacalista della Cisl Franco Castrezzati e del deputato del Partito Comunista Italiano Adelio Terraroli. Vi furono ben otto morti e cento feriti: Giulietta Banzi Bazoli (34 anni), Livia Bottardi Milani (31 anni), Euplo Natali (69 anni), Luigi Pinto (25 anni), Bartolomeo Talenti (56 anni), Alberto Trebeschi (37 anni), Clementina Calzari Trebeschi (31 anni) e Vittorio Zambarda (60 anni) persero la vita.
A distanza di ben 43 anni (nel 2017) e 11 processi la sentenza della Cassazione condannò definitivamente i due ordinaristi Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte: il primo è scomparso nel 2018. Un evento che, a livello storico, si pone come snodo della cosiddetta Strategia della Tensione, collocata cioè a metà strada tra le bombe di piazza Fontana a Milano e la strage alla stazione di Bologna.