Cava Rossi: su Palazzolo sull'Oglio torna "l'ombra" dell'ampliamento
Stralciata nel 2022 dal Piano provinciale, l’estensione del sito Ateg05 sul territorio della città è stata reintegrata dalla Regione
Prima c’era, poi non c’era, ora è comparso di nuovo. Non è una magia: e anche se fosse il prestigiatore siede a Palazzo Pirelli, nel Consiglio della Regione Lombardia, che nell’ultimo Piano Cave per la provincia di Brescia ha reinserito l’ampliamento della Cava Rossi di Capriolo (indicato come Ateg05) sul territorio di Palazzolo, per altro di un privato. Una notizia accolta con «sconcerto e disappunto» dall’Amministrazione del sindaco Gianmarco Cossandi che, in continuità con la posizione della Giunta Zanni, si era sempre impegnata affinché nè in città nè nei Comuni limitrofi venissero insediate nuove cave, avviando inoltre per quelle dismesse progetti di riqualificazione urbana e ambientale. «Ora, con questo progetto targato Centrodestra, Palazzolo (attualmente cava-free, ndr) rischia di subire la realizzazione di un sito estrattivo, contro la volontà palazzolese e della proprietà del terreno, che ha espresso chiaramente il suo “no” all’insediamento della cava», hanno commentato dall’Amministrazione.
Cava Rossi: torna l'ombra dell'ampliamento
L’espansione del sito capriolese, separato dal confine con la frazione di San Pancrazio solo da un centinaio di metri, nel 2021 era stata inserita nel Piano cave dalla Provincia di Brescia, che aveva inviato la relativa proposta a Regione Lombardia: fin da subito si era alzata la voce del Comune (all’epoca guidato dall’ex sindaco Gabriele Zanni), che aveva sottolineato chiaramente come quei terreni non fossero mai stati interessati da attività estrattiva, ma destinati all’attività agricola. Rimostranze ribadite e rafforzate da ulteriori elementi anche nell’agosto 2022 in sede di Valutazione Ambientale, nelle osservazioni al Pcp (Piano cave provinciale) presentate dall’Amministrazione Cossandi, rinnovando la richiesta di stralciare il territorio del Comune dal perimetro dell’ATEg05.
Tutto è bene quel che finisce bene, si dice, e infatti nel maggio 2023 la Giunta regionale aveva accolto la richiesta del Comune (delibera 388) e approvato le modifiche al Piano Cave eliminando l’ampliamento della Cava Rossi su Palazzolo. Con il successivo placet della Commissione Ambiente, il nodo sembrava quindi sciolto. E invece.
L'Amministrazione: "Prenderemo provvedimenti"
«Martedì 23 gennaio, al momento della votazione del Piano Cave in Consiglio Regionale, due consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia hanno proposto un emendamento per il reinserimento nel Piano Cave del terreno palazzolese», hanno aggiunto dall’Amministrazione di Palazzolo: una modifica approvata dalla maggioranza di Centrodestra del presidente Attilio Fontana, nonostante questa espansione fosse già stata stralciata sia dalla Giunta Regionale, sia dalla Commissione Ambiente Regionale. Un emendamento «che danneggia tutta la comunità, oltre che il privato cittadino, andando a creare una ferita nel tessuto urbano», hanno fatto sapere dall’Amministrazione di Palazzolo, pronta a prendere provvedimenti.
«Palazzolo è al momento una città totalmente priva di ambiti estrattivi e le cave del passato, ora chiuse, sono oggetto di importanti progetti di riqualificazione ambientale e sportiva, come la ex Cava Bosco, al confine con il Comune di Palosco – ha commentato il vicesindaco e assessore all’Ambiente Francesco Marcandelli - L’azione di Lega e Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale è veramente deplorevole: usare un emendamento per reinserire l’espansione della Cava Rossi su Palazzolo, dopo il no della proprietà, del Comune, della Giunta Regionale e della Commissione Ambiente Regionale, si commenta da sé. Viene anche da chiedersi cosa ne pensino i consiglieri palazzolesi di Lega e Fratelli d’Italia. Come Amministrazione stiamo valutando le eventuali azioni, anche legali, da intraprendere per evitare l’insediamento sul nostro territorio di questo ambito estrattivo».
Il tema della cava è stato anche al centro del Consiglio comunale di giovedì sera, con una mozione urgente presentata dalla maggioranza: la votazione è stata però rimandata alla prossima seduta.