Ambiente

Qualità dell'aria, bilancio gennaio 2024, Legambiente: "Grave la situazione a Brescia"

Evidenziato il ritorno della cosiddetta "inversione termica"

Qualità dell'aria, bilancio gennaio 2024, Legambiente: "Grave la situazione a Brescia"
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Qualità dell'aria, bilancio di gennaio 2024: cosa è emerso?

Bilancio gennaio 2024 della qualità dell'aria

Secondo Legambiente il primo mese del 2024 ha comportato in tutta la Lombardia il ritorno di una caratteristica meteorologica tipica degli inverni padani. Si tratta dell'inversione termica quando cioè, in presenza di alta pressione, l'aria fredda si stratifica sul fondo della pianura e delle valli e va così ad accumulare e intrappolare tutti gli inquinanti rilasciati dalle attività umane. I dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria tracciano un quadro per nulla roseo soprattutto a Monza e a Milano.

A Brescia

Legambiente sottolinea una situazione che ha definito:

"Grave. Nella provincia di Brescia tutt’ora non sono previste limitazioni, per la banale motivazione che in una singola giornata, nell’arco di dieci giorni, la media delle misure delle centraline di tutta la provincia era risultata appena al di sotto della soglia critica. La conseguenza è che nella provincia di Brescia, ma anche in quelle di Mantova, Lodi e Pavia, dopo i due mesi di fermo invernale, dal 30 gennaio sono ripresi, senza alcuna limitazione, gli spandimenti di liquami zootecnici nei campi coltivati, ovvero il tipo di attività che maggiormente impatta sulla qualità dell’aria. E la conseguenza è che, puntualmente, le concentrazioni di polveri sottili stanno ora nuovamente peggiorando".

 

Le parole di Barbara Meggetto

 

“Ormai sappiamo tutto sul come e da quali fonti inquinanti si genera l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana,” sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “In particolare, sappiamo che le prime cause sono legate al traffico veicolare e alle emissioni degli allevamenti. Non ci sono più scuse per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti, e che non solo non interviene con misure incisive sulle cause strutturali della cattiva qualità dell’aria, ma non è nemmeno in grado di governare le situazioni di emergenza sanitaria, quali sono quelle di questi giorni, attraverso tempestive ed efficaci misure di limitazione del danno e quindi delle attività più inquinanti: chi governa la nostra regione è colpevolmente inadeguato ad affrontare la crisi ambientale”

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