Gasolio "allungato": sequestrati oltre 10.000 libri di carburante
Il controllo è stato effettuato con il laboratorio chimico mobile: il titolare dell'impianto è stato denunciato
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Brescia e i funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Brescia, attraverso un'azione congiunta, hanno trovato il carburante non a norma. Denunciato il titolare dell'impianto.
Gasolio "allungato": sequestrati oltre 10.000 libri di carburante
Nei giorni scorsi militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Brescia e funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Brescia,
sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto ad aprile del 2023 fra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza, hanno eseguito a Salò un’attività di controllo sulla distribuzione stradale dei carburanti finalizzato non solo a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi, ma anche il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e la trasparenza dei prezzi al consumatore.
Il laboratorio chimico mobile
Per aumentare la rapidità del controllo ci si è avvalsi dell’ausilio del “laboratorio chimico mobile” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Milano.
In fase di accesso sono stati individuati complessivi 10.172 litri di gasolio non a norma perché contenenti ingenti quantità di acqua. L’utilizzo di gasolio con acqua può mandare “in panne” un automezzo determinando rischi sia per l’ambiente che per la sicurezza della circolazione stradale. La presenza del laboratorio mobile ha permesso di appurare immediatamente l’inidoneità alla commercializzazione del prodotto.
Il successivo approfondimento effettuato presso il laboratorio chimico di Milano dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha confermato la non conformità del prodotto. Il carburante, unitamente a una colonnina di erogazione, è stato posto sotto sequestro penale da parte della Guardia di Finanza, al fine di evitarne la commercializzazione a danno degli utenti. Nel medesimo distributore, inoltre, è stato identificato un lavoratore “in nero”.
Indagini in corso
All’esito dell’attività, il legale rappresentante della società proprietaria della pompa di carburante è stato deferito all'autorità giudiziaria per il reato previsto e punito dall’art. 515 del Codice penale (frode nell’esercizio del commercio). Al momento sono in corso le indagini ed è quindi fatta salva la presunzione di innocenza dell’indagato fino alla definizione del relativo procedimento.