La sentenza

Accoltellò l'ex collega in piazza a Rovato, condannato 62enne

La pena di primo grado è di 4 anni e 10 mesi; l'accusa ne aveva chiesti 9 e mezzo

Accoltellò l'ex collega in piazza a Rovato, condannato 62enne
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Il fatto, avvenuto a fine agosto 2023 in pieno centro, era balzato subito alle cronache, innescando anche polemiche sulla sicurezza. Una lite violenta, esplosa in piazza Palestro, che si era conclusa con la coltellata sferrata da un 62enne rovatese, Daniele Toti, a un cinquantenne di nazionalità kosovara, all’epoca di casa a Cazzago, che conosceva per rapporti lavorativi. A distanza di pochi mesi, in un’aula del Tribunale di Brescia è stato emesso il verdetto di primo grado del processo celebrato con rito abbreviato: Toti è stato condannato a 4 anni e 10 mesi.

Accoltellò l'ex collega in piazza a Rovato

Facendo un passo indietro, la chiamata chiamata al 112 era scattata intorno alle 21 di venerdì 26 agosto, quando il rovatese classe 1961, dopo essersi recato nella sua abitazione a recuperare l’arma (una lama fissa molto affilata e lunga, non un attrezzo che si utilizza in cucina, ma di quelli che si usano per andare a caccia o in montagna), era tornato in piazza Palestro. La stessa piazza dove, poco prima, era stato brutalmente picchiato dal 50enne kosovaro. Questa volta, però, non c’erano stati solo pugni e calci, perché il 62nne aveva estratto il coltello e aveva colpito il kosovaro, classe 1973, al fianco. Una ferita profonda, tanto che l’allarme era scattato in codice rosso.  Era stato un gesto d’impeto, una reazione molto probabilmente riconducibile all’eccessivo consumo di alcool. Toti, comunque, non aveva neppure provato a scappare: era rimasto lì, seduto, in attesa dei carabinieri. Il kosovaro era stato trasportato in ospedale a Chiari in codice giallo. Aveva riportato ferite giudicate guaribili in 40 giorni.

Condannato a 4 anni e 10 mesi

L’accusa, pesantissima, che pendeva sulle spalle del 62enne era quella di tentato omicidio. La coltellata, una soltanto, non aveva colpito gli organi vitali del kosovaro, ma c’era andata molto vicino e dunque le conseguenze sarebbero potute essere assai più tragiche. Mercoledì 17 gennaio 2024 in un’aula del Tribunale di Brescia è stato celebrato il processo, con rito abbreviato. L’accusa chiedeva una condanna a nove anni e mezzo, considerando la recidiva e la prevalenza delle aggravanti sulle attenuanti, mentre la difesa (Toti è assistito dall’avvocato Luigistelio Becheri) chiedeva il minimo della pena con il riconoscimento della provocazione (visto che il 62enne prima di vendicarsi era stato picchiato) e delle attenuanti generiche. Sostanzialmente, la difesa ha chiesto al giudice di tenere conto anche del comportamento successivo all’aggressione da parte di Toti, che non aveva in alcun modo cercato di scappare ma era rimasto in piazza ad attendere l’arrivo dei carabinieri. A questo si aggiunge la lettera che il 62enne aveva inviato all’ultimo domicilio noto del 50enne, per scusarsi ed esprimere il suo pentimento, ma anche i tentativi ripetuti di risarcire il danno, che non sono andati a buon fine solo perché nel frattempo il kosovaro, che prima di trasferirsi a Cazzago aveva abitato per un periodo a Rovato, si è reso irreperibile. Circostanze di cui, evidentemente, il giudice Alessandro D’Altilia ha tenuto conto: la sentenza, infatti, condanna Toti a 4 anni e 10 mesi, riconoscendo dunque sia la provocazione che le attenuanti generiche.

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