Deserta la gara per le forniture dei treni a idrogeno
Il progetto H2IseO ha subito un’altra battuta di arresto che probabilmente farà slittare i tempi e intanto infiamma il dibattito politico sul tema
E’ andata deserta la gara del gruppo Fnm per portare sulla linea ferroviaria che collega la Vallecamonica a Iseo e alla città di Brescia le forniture di idrogeno per alimentare i nuovi convogli in attesa che vengano pronti gli impianti per produrlo in loco.
Deserta la gara per le forniture dei treni a idrogeno
Dopo aver appaltato (alcuni più faticosamente di altri) i progetti per la realizzazione degli impianti di produzione, stoccaggio dell’idrogeno e rifornimento dei nuovi treni, che da quest’anno è in programma inizino a viaggiare vuoti, per i test, lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo, il progetto H2IseO ha subito un’altra battuta di arresto che probabilmente farà slittare i tempi.
La procedura bandita alla fine del 2023, secondo quanto riferisce il portale Hydronews, riguardava la stipula di un «accordo quadro per la fornitura di idrogeno fuel cell grade per trazione ferroviaria e stradale», con durata di sei anni e valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro, e la contestuale assegnazione del primo contratto applicativo riguardante la «fornitura di idrogeno rinnovabile ferroviario per un quantitativo pari a 87.429 chili per il secondo e il terzo trimestre 2025, con luogo di consegna Iseo» e dal valore stimato in oltre 1,2 milioni di euro.
Alla scadenza dei termini, fissati per il 12 dicembre, nessuna offerta è pervenuta e ora la gara dovrà essere ripetuta.
Il progetto, già contestato da Legambiente che mette in discussione le modalità di realizzazione e di produzione dell’idrogeno, e in Regione dalle minoranze, in particolare da Emilio del Bono, che da sindaco di Brescia aveva ipotizzato un collegamento di tipo metropolitano, ogni mezz’ora, tra Brescia e Iseo, ha trovato la voce contraria anche degli esponenti di Brescia in Azione, che hanno attaccato la Giunta del presidente regionale Attilio Fontana.
Un'altra gara deserta – ha commentato Massimo Vizzardi, consigliere regionale di Azione e componente della Commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità di Regione - Il progetto del treno a idrogeno che da Brescia porterà i passeggeri a Edolo passando per Franciacorta e Sebino resta ancora solo su carta, nonostante l’anno previsto per l’inizio sia proprio il 2024. Sempre che riesca a partire, la H2iseO non migliorerà il servizio, ma avrà invece gravi costi di gestione.
Trenord e FerrovieNord, insieme al Pirellone, hanno ribadito che l’iniziativa è valida, tanto che in primavera dovrebbero iniziare le prove per far circolare i primi treni sulla linea. Ma la gara andata deserta rischia comunque di allungare i tempi.
La H2Iseo si conferma, ancora una volta, una costosissima e inutile bandierina – è la chiosa di Francesco Tomasini, capogruppo di Azione Italia Viva +Europa in Loggia e presidente della Commissione Mobilità del Comune di Brescia - La strada era già stata tracciata in sinergia dal Comune di Brescia e dall’Amministrazione Maroni: dare priorità al potenziamento del servizio, raddoppiando la frequenza delle corse fino ad averne una ogni 30 minuti per Iseo e una ogni 15 minuti per Castegnato, così da collegare efficacemente città e provincia. Folle la scelta di mandare tutto all’aria per inseguire un progetto di marketing che non risolverà nessun problema e che nemmeno si capisce se e quando riuscirà a partire.
Critica anche la posizione di Marco Garza, segretario provinciale di Azione e assessore al Bilancio del Comune di Brescia: «Quella dei treni a idrogeno è una tecnologia già obsoleta, che in Germania ha riscontrato ripetuti guasti e malfunzionamenti ed è stata pressoché abbandonata. Regione, oltre a mantenere le promesse sul potenziamento del servizio, avrebbe dovuto investire risorse per commissionare uno studio serio sull’elettrificazione della linea Brescia-Iseo-Edolo, anche ragionando su possibilità ibride che prevedano il funzionamento a batteria in galleria».