Torna la voglia di rinascita con il Palio dei quartieri di Ghedi

Torna la voglia di rinascita con il Palio dei quartieri di Ghedi
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Tra le strade polverose dei quartieri di Ghedi, la voglia di rinascita si mescola alla mancanza della tradizione e al senso di appartenenza. Trentacinque anni fa si realizzò l’ultimo palio dei quartieri e poi il nulla. La domanda che tanti si son fatti, e più di tutti Andrea Coccoli, è stata «Perchè non riportare in auge questa vecchia tradizione? Il palio in fondo era un’istituzione, parte fondamentale del nostro Comune, dei nostri quartieri». Ciò non appare più un’utopia, infatti, proprio il 10 gennaio, il gruppo che sta lavorando a questo progetto ha delineato i quartieri in cui si organizzeranno le gare del palio. Sono numerosi e tra di essi spicca Code dé Bedel, quartiere medievale che non appare sui libri di storia, che pochi, o addirittura nessuno, conoscono. Si tratta di un quartiere piccolo, grande quanto una via. Sta proprio qua il fulcro di questa iniziativa: come cerchi concentrici ritornare indietro nella storia del paese fino ad arrivare al suo cuore.

 

L'idea di Andrea Coccoli

«L’importanza di fare rinascere il palio dei quartieri è il senso di appartenenza geocalizzata, riscoprire il nesso che c’è tra di noi e il nostro paese. Tante volte tutto ciò che non viene alimentato, viene dimenticato. Quando qualcosa viene dimenticato non è da sminuire. Sono passati 35 anni dall’ultimo palio e se ne sentiva la mancanza. Ghedi è un paese molto esteso quindi che ci sia un evento organizzato da persone facenti parte della comunità, è di grande importanza per il ritrovo di empatia e coesione sociale. Con le nuove normative è molto difficile organizzarlo, ma se riusciremo a dar vita ad una festa dei quartieri come quarantanni fa, saremo fieri di esserci riusciti. Ciò di cui saremo più contenti è il nostro atteggiamento positivo nei confronti di questo senso di appartenenza che ci ha fatto muovere i primi passi nell’organizzazione. L’obiettivo è quello di riprendere la tradizione in modo dignitoso.» sono queste le parole di Andrea Coccoli che con grande entusiasmo racconta anche che sono già due anni che si sta lavorando a questo proposito. Il mese delle gare del palio è sempre stato settembre ed esse avvenivano in diversi giorni. I quartieri che partecipavano, oltre all’accorpamento cascine ghedesi, erano Belvedere, Cherubetti, Borgo Fiorito, Sole, Santa Maria, Cave, Campagnola e tanti tanti altri.

Niente asini né cavalli

Non si tratta di corse con gli asini come quello di Siena o della frazione monteclarense dei Novagli, ma di attività eterogenee e diverse per ogni quartiere, come ad esempio il lancio delle uova e gli spettacoli teatrali. Infine vi era una giuria votante che dava un punteggio per decretare infine il vincitore. Il palio è di fatto una gara tra i rioni di una città o tra entità territoriali limitrofe, tipica dell'Italia. E’ in genere disputata con cavalli o altri animali, ma non in questo e in tanti altri casi. Esistono infatti palii in cui si gareggia con le barche nonché palii che prevedono altri tipi di competizioni, come appunto quello ghedese. Le origini di questa manifestazione sono radicate nell'età del liberi comuni italiani. Ancora oggi la corsa del palio è una tradizione consolidata in molte città d'Italia, e che gli abitanti di Ghedi sperano si riconsolidi anche nel loro paese. Domenica 14 gennaio alle 17,00 in oratorio, che attualmente è una sorta di «quartier generale» del palio, si terrà un incontro informativo e progettuale, una riunione per dare vita a quello che per troppo tempo è stato solo un sogno. E’ il terzo meeting a questo scopo: Coccoli ci tiene a precisare che chiunque è il benvenuto.  «Quando si guarda una foto vecchia, per un attimo, si smette di respirare, e trattenendo il fiato si pensa alla quantità di tempo che è trascorsa da quel momento. Ecco questo è ciò che accadeva a noi pensando al palio- prosegue Coccoli- siamo convinti che riusciremo a riportarlo in vita nonostante tutte le difficoltà.» Guardando le foto in bianco e nero che si ingiallivano con il passare del tempo, la speranza di ricominciare quell’amata vecchia tradizione si è riaccesa, ed ora quella stessa speranza si è trasformata in attesa del momento in cui i quartieri si ricoloreranno di gioia e festa.«Perchè non riportare in auge questa vecchia tradizione? Il palio in fondo era un’istituzione, parte fondamentale del nostro Comune, dei nostri quartieri».

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