Tramonti a Dubai, «è tutto regolare»: il sindaco smentisce tutte le illazioni
«Il mio trasferimento avverrà solo alla fine del mio mandato amministrativo»
La residenza a Dubai del primo cittadino di Carpenedolo Stefano Tramonti ha vivacizzato le festività natalizie con un acceso dibattito finito anche sulle pagine di giornali nazionali. Il trasferimento di sindaco e famiglia negli Emirati Arabi, avviato da tempo, parte da ragioni “non professionali.
Tramonti a Dubai: "Lo spostamento della mia residenza solo al termine del mio mandato"
«Definisco “in corso” questo processo – ha spiegato lo stesso Tramonti – perché mentre il trasferimento di mia moglie e dei miei 2 figli è praticamente già definitivo dato che il loro percorso scolastico è partito il 2 gennaio, nel mio caso lo spostamento della residenza sarà definitivo solo al termine del mio mandato. Chiarisco quindi che, come i miei collaboratori e il mio gruppo consigliare sanno da tempo, io sarò presente in Italia secondo i bisogni istituzionali e sempre reperibile fino all’ultimo giorno del mio mandato che peraltro si caratterizza da anni per una presenza importante all’estero per ragioni lavorative già esposta ai miei concittadini in fase elettorale nel 2019 e non dopo essere stato eletto ma prima di esserlo. Ora, rivolgendomi a tutti, chiarisco che nulla cambia in tal senso per quanto riguarda il mio impegno e la mia attenzione indipendentemente dalle scelte famigliari e professionali che ritengo di avere la libertà e il diritto con mia moglie di assumere, per quello che riteniamo essere il bene nostro e dei nostri figli».
"Non mi presenterò alle prossime elezioni amministrative"
Tramonti interviene anche sulla vicenda delle conferenze dei capigruppo svoltesi di recenti con collegamento da Dubai:
«Francamente in altri casi è avvenuto con me collegato da altri Paesi, ad esempio Cina e India di recente, dove mi trovavo per lavoro. Per quanto riguarda poi la notizia che i consigli comunali da ora in poi si svolgeranno in remoto con me da Dubai, questa è una falsità assoluta in quanto da un lato il regolamento del Consiglio Comunale di Carpenedolo non lo prevede e poi soprattutto perché io sarò in Italia per ogni consiglio che sarà necessario, come ho sempre fatto in 10 anni. In ultimo tengo a dire in merito alla possibilità di una mia ricandidatura in caso la legge lo permetta, come ho già detto al mio gruppo da tempo e peraltro anche pubblicamente di recente in dirette radiofoniche, io lavorerò fino all’ultimo giorno come sindaco come se non avessi una scadenza. Da amministratore, pubblico o privato, si deve procedere così al fine di prendere le decisioni che si reputano giuste per il futuro della comunità/societa e non convenienti per il proprio. Non mi presenterò alle elezioni proprio per le scelte professionali e famigliari che abbiamo assunto in questi mesi che renderebbero a mio avviso inopportuna una mia ricandidatura avendo dal 2024 la mia famiglia in un altro Paese; e francamente – conclude il sindaco – perché voglio nei prossimi anni dedicare tutto il tempo che resta dopo il lavoro privato a mia moglie e ai figli».