Un altro episodio

Un’altra lettera anonima con proiettili nella posta della San Cristoforo

Non ci sono dubbi che le offese siano rivolte proprio ai volontari, eppure non ci si spiega il perché

Un’altra lettera anonima con proiettili  nella  posta della San Cristoforo
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Come un déjà-vu, ancora proiettili alla San Cristoforo, assieme ad una lettera trovata nella cassetta della posta da uno dei volontari.
Lunedì 27 novembre 2023 l’associazione di volontari San Cristoforo, che si occupa del trasporto di persone in stato fisico non ottimale e non auto munite a visite sanitarie e a presidi di assistenza come ospedali e ambulatori, si è ritrovata ad essere protagonista di un film già visto: analogamente al 16 febbraio del 2022 aprendo la cassetta della posta della loro sede in Piazza Castello 34, edificio che ospita anche gli studi dei medici di famiglia e l’ufficio del museo civico di Remedello, uno dei volontari ha trovato al suo interno una lettera intimidatoria e caotica e dei proiettili.

Non è la prima volta

Un atto surreale e incomprensibile che ha lasciato senza parole sia i volontari che gli abitanti del paese. All’epoca il presidente dell’associazione era Giovanni Filippini, ora da pochi mesi è subentrato Giorgio Baroni.

«Persone del genere, che si comportano così nei confronti di un’associazione di volontariato che fa del bene, sono incommentabili. Il 99,99% della popolazione di Remedello ci è grata per ciò che facciamo con volontà e positività ogni giorno. Il sabato non facciamo servizi, eppure se qualcuno ce lo chiede siamo disponibili anche in quelle giornate».

Sono queste le parole del Segretario dell’associazione che più volte sottolinea l’appoggio che ricevono costantemente.

«La rabbia c’è, ma la gratitudine che ogni giorno ci viene mostrata ci rincuora. Critiche derivanti da persone di questo tipo lasciano il tempo che trovano».

Le indagini sono in corso

Per fare luce sulla vicenda sono intervenute anche le forze dell’ordine di Isorella che stanno cercando di capire se ci siano dei collegamenti tra i due episodi avvenuti a un anno e mezzo di distanza. Non ci sono dubbi che le offese siano rivolte proprio ai volontari, eppure non ci si spiega il perché.

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