Regione Maroni: "Non mi ricandido: è una scelta personale"
Durate l'incontro con i giornalisti il presidente ha spiegato il perché della scelta".
Regione Maroni non si ricandida: in diretta, la conferenza stampa da Palazzo Lombardia
Regione Maroni non si ricandida: i perché della scelta
Ieri il clamoroso annuncio, oggi dopo la Giunta del lunedì mattina, l’incontro con i giornalisti per spiegare i perché della scelta di non correre per un secondo mandato da governatore regionale. Cosa farà il presidente Roberto Maroni?.
“L’Italia non finisca come l’albero Spelacchio”
“Squadra eccezionale e con uno staff competente e disponibile. Risultati ottimi. Ma non mi ricandido”. Queste le parole di Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa di fine mandato. “Non mi ricandido: questa è una scelta personale. Metto a disposizione la mia esperienza, non vado in pensione. Ritengo concluso il mio mandato da governatore, l’ultimo atto sarà la firma dell’accordo di Governo per l’autonomia. Il prossimo Parlamento lo approverà. Non ho richieste e pretese alla politica, ma mi metto a disposizione se dovesse servire. Lascio decidere a chi dovrà. So bene cosa significa governare, sono preoccupato il futuro del nostro Paese. Di Maio è come la Raggi al cubo, il rischio concreto è che l’Italia finisca come “Spelacchio".
C’è un candidato femminile adeguato alla situazione?
"Si, una candidata la vedrei molto bene, non è una scelta che tocca a me. La decisione è dei principali leader. Serve un candidato capace di assicurare la vittoria. Sono soddisfatto di quello che Bossi e Berlusconi mi hanno consentito di fare. Non ho bisogno di fare carriera, ma dato l’amore per la politica che nutro, sono a disposizione".
Per la candidatura alle Politiche invece?
"Se qualcuno ritiene che posso essere utile alla causa, sono a disposizione. Io ho detto che non mi candido alla Regione, ma se qualcuno ritiene utile la mia candidatura altrove sono a disposizione. La mia decisione non ha nulla a che vedere con la politica. Salvini premier è un futuro che io sostengo a gran voce".
Da Palazzo Lombardia: bilancio di fine mandato
La Lombardia è al centro della scena. Meno tasse e grandi riforme: sanitaria, suolo, ricerca e innovazione, lotta contro la corruzione, Expo e post Expo e la legge contro il gioco d’azzardo. Sono stati anni intensi.
La creazione di un piano che coinvolge tutte le Regioni, ma anche grandi eventi gestiti egregiamente coma la visita del Papa. Lombardia è al centro del Mondo su tutti i fronti. Per il Welfare, il lavoro di Gallera è stato ottimo: ambulatori aperti, bonus alle famiglie, nidi gratis questi sono solo alcuni dei progetti avviati con successo.
Lo sviluppo economico merita un approfondimento particolare. Il mondo del lavoro è stato al centro della scena, mentre il turismo da segnato un importare +13,6% in arrivi. La competitività è la strada del presente quanto del futuro. Riusciamo ad attrarre imprese e 3% in PIL, 135.000 nuovi occupati giovani.
L’autonomia è la sfida conclusiva, una sfida che voglio vincere. Dopo il Referendum sono nati tre tavoli territoriali che evidenziano la pari dignità tra territori: il tavolo di Milano, Bologna e Roma. Ora l’obiettivo è firmare l’accordo con il Governo prima delle elezioni per definire quante materie saranno della Regione. La Lombardia è il territorio più penalizzato d’Europa, è il massimo contributore alle finanze pubbliche rispetto alle altre regioni. Tutto il tema autonomia si traduce in più competenza e più risorse. Domani sono a Roma per aprire le trattative, poi il Parlamento dovrà fare la legge (Sarà il prossimo Parlamento a fare questa seconda fase). Così concluderò in bellezza la legislatura.
Il colpo di scena ieri ad Arcore
Il clamoroso colpo di scena è avvenuto ieri pomeriggio, domenica al termine del vertice svoltosi ad Arcore tra i leader di Forza Italia (Silvio Berlusconi), Lega (Matteo Salvini) e Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni). Nel corso del summit è emersa l’indisponibilità del governatore uscente a restare in Lombardia per alcuni problemi personali. Stando ad alcune indiscrezioni non confermate, però, alla base di questa clamorosa e inaspettata decisione ci sarebbero pure alcuni contrasti maturati all’interno delle fila del Carroccio.