Nel natural body building Lorenzo ha trovato la via per stare meglio
Il 21enne ha brillato nella prima gara a Cesena e parteciperà all’Internazionale
Una dieta sana, ore di sonno adeguate, allenamenti quattro volte a settimana, niente alcool e, soprattutto, nessun ricorso alle sostanze dopanti. Il 21enne erbuschese Lorenzo Zammarchi ha iniziato a praticare natural body building tre anni fa e la sua vittoria più grande non è stata tanto quella ottenuta nella prima gara a Cesena il 16 settembre (che gli è valsa, oltre alle medaglie nella sua categoria, Men’s Physique, il pass per il Campionato Internazionale in programma il 14 ottobre a Bellaria Igea Marina) ma il fatto di sentirsi davvero meglio.
Come ti sei avvicinato a questo sport?
«Tutto è partito quando avevo 18 anni, come una valvola di sfogo, ma mi era utile avere un obiettivo e ho pensato che mi sarebbe piaciuto, un giorno, calcare un palco».
Dove ti alleni?
«Il coach che mi ha portato fin qui è Luca Roncali della palestra Franciacorta Fight & Fitness di Gussago. Nell’ultimo periodo, in preparazione alla gara, sono stato seguito da Nicolas Pelucchi della palestra Iron Angels di Manerbio. Faccio tre allenamenti settimanali (da un’ora e mezza ciascuno) con il coach e uno autonomamente».
Cosa ti piace di più di questo sport?
«Credo sia uno degli unici che inizia dalla mattina quando ti svegli e dura anche quando dormi, nel senso che richiede che venga rispettato un certo numero di ore di sonno e per me che ho sempre sofferto di insonnia non è stato facile: ma poi ho imparato a conoscere la pulizia e la qualità del sonno, ho capito cosa mi portava via il lusso di dormire (la caffeina e alcune abitudini errate, come allenarmi la sera). E’ uno sport che occupa la tua vita a 360 gradi».
Come si raggiungono obiettivi ambiziosi in modo naturale?
«Sono la disciplina, la dedizione e le energie che si investono a portare al raggiungimento degli obiettivi. Penso che praticare questo sport in maniera natural comporti una mentalità vincente: se voglio migliorare mi allenerò per più tempo, porrò maggiore attenzione alla dieta, restringerò di più il parco alimenti con cibi sempre più sani. Dal mio punto di vista la mentalità per un doped è perdente: quando si vuole migliorare, si alza il dosaggio e dunque la quantità di un veleno che si va a mettere in corpo».
Come si fa a verificare che un atleta non sia dopato?
«Io gareggio per la Wnbf italy e nella mia federazione tutti i primi classificati vengono sottoposti al test antidoping. A Bellaria dovrò arrivare il giorno prima per fare il test del poligrafo. La serietà della federazione è data dal numero di test antidoping: c’è la prova che chi è arrivato al traguardo se lo è meritato».
Ti aspettavi di vincere delle medaglie alla tua prima gara?
«Io mi ricordo da dove sono partito: ero magrissimo, pesavo 50 kg. Quando sono arrivato a Cesena ho pensato: “Ho già vinto”, perché sono una persona completamente diversa. Ma qualificarmi per l’Internazionale alla mia prima uscita è stato fantastico!».
Obiettivi futuri?
«Ormai questo sport è entrato nella mia forma mentis, mi fa stare bene e sicuramente andrò avanti. Per il resto sto studiando scienze motorie a Brescia, magari poi potrò specializzarmi in nutrizione».