Attentato alla Polgai: scatta la custodia cautelare in carcere per l'anarchico considerato responsabile
I fatti risalgono al 18 dicembre 2015
Attentato alla Polgai di Brescia: scatta la custodia cautelare in carcere.
Attentato alla Polgai di Brescia
La Polizia di Stato di Brescia oggi (mercoledì 4 ottobre 2023) ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un militante di spicco dell’area anarco-insurrezionalista, in quanto ritenuto responsabile dell’attentato esplosivo perpetrato nella notte del 18 dicembre 2015 ai danni della Scuola di Polizia di Brescia (POL.G.A.I).
Al soggetto in questione, all’esito delle complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia e svolte dalla locale DIGOS e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – UCIGOS Servizio per il contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno, è contestato di avere agito in concorso con altri, con finalità di terrorismo ed al fine di danneggiare la sede della Scuola di Polizia di Brescia nonché di attentare all’incolumità pubblica. In particolare, l’indagato è accusato di aver predisposto e collocato a ridosso dell’entrata principale della POLGAI, un congegno esplosivo micidiale, composto da un involucro consistente in una pentola a pressione, riempita con idrocarburo e polvere pirica, connesso ad un’attivazione a innesco costituito da una miccia a lenta combustione di tipo artigianale.
Nei giorni successivi al grave episodio delittuoso, furono rilevati sui siti d’area anarchica numerosi scritti sull’attentato, oltre alla rivendicazione del gesto. A fronte di tali evidenze, in ragione del modus operandi e del target colpito, le indagini si orientarono immediatamente verso gli ambienti anarchici.
La rivendicazione pubblicata sui siti d’area anarchica il 4 gennaio 2016 era a firma “Cellula anarchica acca (C.A.A.)”; gli estensori definivano l’attentato alla Scuola di Polizia di Brescia come una risposta “alla chiamata per un DICEMBRE NERO”, in riferimento alla “campagna d’azione che sarà il detonatore dell’insurrezione anarchica, dentro e fuori le prigioni.”
In nome della campagna in questione sono stati portati a termine, a decorrere dal 2014, diversi attentati, in Italia, in Grecia, in Messico, Cile, Brasile, Germania con la finalità, tra l’altro, di esprimere solidarietà ai compagni detenuti. Tra questi, come espressamente indicato nella rivendicazione, vengono citati Alfredo Cospito e Nicola Gai nonché alcuni noti anarchici stranieri.
La certosina analisi testuale della rivendicazione ha quindi consentito di attribuire lo scritto al citato anarco-insurrezionalista destinatario dell’ordinanza, per lessico e semantica rilevati. In particolare, la rivendicazione conteneva un’esortazione alla violenza ed all’azione diretta ed armata contro lo Stato che ha avuto i suoi esiti negli attentati alla sede della Lega di Villorba ed alla scuola di Polizia di Brescia.
Una certosina attività d'indagine
Data la gravità del fatto, la Polizia di Stato ed in particolare la DIGOS di Brescia, con il supporto della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha dato nuovo impulso alle attività investigative anche a fronte dell’evoluzione delle tecniche di indagine. Determinante si è rivelata l’acquisizione in sede di incidente probatorio di ulteriori elementi indiziari, evidenziati in una relazione tecnica curata dal Servizio Polizia Scientifica sui resti di quell’ordigno, che ha evidenziato la presenza di tracce utili alle investigazioni. Grazie all’analisi meticolosa dei reperti, rilevati e custoditi dalla data dell’attentato, che ha permesso di rinvenire su uno di essi, ovvero su una parte dello zaino con il quale è stato collocato l’ordigno, un profilo genetico misto per il quale è stato affermato un giudizio di compatibilità con quello appartenente all’anarchico.
Alla luce di tali acquisizioni, la DIGOS di Brescia ha rassegnato alla Procura Distrettuale un rinnovato e pertinente quadro investigativo, che compendia gli esiti delle investigazioni sul conto dell’indagato; alla luce del complesso indiziario univoco partecipato, l’Autorità Giudiziaria ha avanzato richiesta di misura cautelare in carcere nei confronti del soggetto, allo stato detenuto per l’attentato presso la sede della Lega di Villorba (TV), il 16 agosto 2018, per il quale l’anarchico è stato condannato con sentenza confermata dalla Corte di Appello di Venezia.
La Polizia di Stato ha tenuto a precisare che "Vige il principio di presunzione di innocenza e la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna".