al lido nettuno

Simula l’annegamento “ma è uno scherzo”, ammonito dalla Guardia costiera ausiliaria

Il giovane è stato tirato fuori dall'acqua da uno dei volontari della Gca del Sebino, per poi essere redarguito per aver allarmato i presenti

Simula l’annegamento “ma è uno scherzo”, ammonito dalla Guardia costiera ausiliaria

Finiva sott’acqua e poi risaliva boccheggiando e scuotendo le braccia. Era in difficoltà ma nessuno faceva nulla per aiutarlo a tornare a Riva. Quando la Guardia costiera ausiliaria del Sebino è intervenuta per aiutarlo, però, lui e gli amici si sono messi a ridere perché in realtà “si trattava di uno scherzo”.

Simula l’annegamento “ma è uno scherzo”, ammonito dalla Guardia costiera ausiliaria

In un’estate che tra il lago d’Iseo e il lago di Endine conta già tre vittime per annegamento, per non parlare delle ricerche avviate da una settimana per la 20enne tedesca dispersa nelle acque dell’alto Sebino, c’è anche chi simula di affogare. E’ successo domenica pomeriggio al lido Nettuno di Sarnico. A raccontarlo Diego Nolli, capo centro operativo della Guardia costiera ausiliaria, che è intervenuto in prima persona.

“Stavo pattugliando a piedi l’area a lago del lido Nettuno quando, dal pontile, ho visto un bagnante in difficoltà – ha spiegato – Si trovava a pochi metri dai gradoni che portano in acqua. Ho visto che tutti lo guardavano preoccupati, ma nessuno faceva niente per aiutarlo. Allora sono intervenuto: gli ho lanciato il cordino di salvataggio (tecnicamente si chiama sacca da lancio) che portiamo sempre con noi e l’ho aiutato a tornare sul pontile”.

Quando è uscito dall’acqua il giovane, sulla trentina e di origini straniere, ha ammesso di non saper nuotare ed è stato raggiunto dagli amici.

“A quel punto hanno cominciato a ridere e hanno detto che non stava annegando, ma si trattava di uno scherzo – ha proseguito Nolli – Li ho congedati con una ramanzina. Non si dovrebbe scherzare su queste cose. Col senno di poi avrei dovuto denunciarlo per procurato allarme, ma dato che siamo volontari non abbiamo l’autorità per chiedere i documenti per identificare una persona o trattenere qualcuno fino all’arrivo dei carabinieri o della Polizia Locale. Per questo gliene ho dette quattro e li ho lasciati andare”.