Confindustria Brescia

Lavoro in somministrazione: richiesta in flessione per la prima volta dal 2020

La discesa sperimentata nel 2° trimestre del 2023 è, di fatto, interamente ascrivibile a un unico profilo professionale: il personale non qualificato

Lavoro in somministrazione: richiesta in flessione per la prima volta dal 2020
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Lavoro in somministrazione: richiesta in flessione per la prima volta dal 2020.

Lavoro in somministrazione per la prima volta dal 2020 la richiesta è in flessione

Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, nel 2° trimestre del 2023 la domanda di lavoratori in somministrazione a Brescia ha registrato una flessione pari al -5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (tendenziale), la prima dalla fine del 2020. A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, aderenti all’Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il lavoro, curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia. Tale contrazione interrompe ben nove rilevazioni positive, che hanno segnato la ripresa del mercato del lavoro bresciano dopo la fase più acuta dell’emergenza pandemica.

“La discesa rilevata tra aprile e giugno di quest’anno va di pari passo con la frenata dell’industria locale che, in tale periodo, ha evidenziato una modesta riduzione dei livelli produttivi nei confronti dell’analogo trimestre dell’anno scorso – commenta Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare –. Va comunque sottolineato come, in questo momento, ci troviamo di fronte a un quadro decisamente eterogeneo, su cui pesa il netto calo registrato dal personale non qualificato, a fronte di buone indicazioni in particolare dai tecnici, aspetto positivo anche alla luce delle incertezze che attendono il Made in Brescia nei prossimi mesi.”

Il profilo professionale coinvolto

La discesa sperimentata nel 2° trimestre del 2023 è, di fatto, interamente ascrivibile a un unico profilo professionale: il personale non qualificato, che ha visto diminuire le richieste del 65%. Per contro, si rilevano incrementi, anche significativi, per i tecnici (+44%), per gli impiegati esecutivi (+41%), per gli operai specializzati (+18%) e per gli addetti al commercio (+4%). I conduttori d’impianti si caratterizzano per la sostanziale stabilità della domanda (-1%).

Le richieste pervenute alle Agenzie per il Lavoro hanno riguardato, in particolare, il gruppo professionale dei conduttori d’impianti (43,2%), seguiti dagli operai specializzati (15,6%), dagli addetti al commercio (15,0%) e dagli impiegati esecutivi (9,9%). Relativamente più contenuta è la domanda di tecnici (8,9%) e di personale non qualificato (7,4%) che, per la prima volta da quando è stato istituito l’Osservatorio, scivola addirittura in sesta posizione. Si tratta di un radicale cambiamento, rispetto a qualche anno fa, quando tale gruppo professionale intercettava sistematicamente fra il 30% il 40% della intera domanda.

Le figure più ricercate

Sempre nel periodo aprile-giugno, le figure più ricercate sono state: operatori robot industriali (20,7% della domanda complessiva), seguiti dagli addetti macchine lavorazioni metalliche (5,2%), dai conduttori macchinari lavorazione gomma (3,8%), dai non qualificati nei servizi di pulizia (3,0%) dagli addetti consegna merci (2,7%).

Per quanto riguarda i profili caratterizzati dalle maggiori difficoltà nel reperimento, si segnalano, in particolare, alcune figure tecniche (tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della produzione e i tecnici della distribuzione commerciale) ed altre relative agli operai specializzati (specializzati meccanica di precisione, fonditori, saldatori, montatori, manutentori, installatori attrezzature elettroniche).

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